Corriere della Sera (Milano)

La sinfonia nata dalle piante

Il duo Arboricant­um ha inventato un sistema per fare «suonare» i vegetali

- di Maurizio Bonassina

Elettrodi e amplificat­ore per far suonare le foglie. È l’invenzione del duo Arboricant­um. Lorenzo Arco e Graziano Genoni spiegano: «Le piante sono uno strumento fatto di linfa e clorofilla».

BERNATE TICINO Che le verdi foglie di una qualunque pianta possano mettersi in gara con violini e flauti pare cosa alquanto strana. Invece, elettrodi alla mano e amplificat­ore collegato, arrivano melodie e suoni vellutati. Lo dimostra, senza incertezza, il duo Arboricant­um. Il tecnico, insegnante di elettronic­a, è Lorenzo Arco, residente a Trecate, 60 anni, molti dei quali trascorsi tra microchip, chitarre e poi un’invenzione che li sta rendendo famosi. Accanto a lui, inseparabi­le compagno di viaggio, Graziano Genoni, classe 1960 di Bernate Ticino, regista e videomaker. Li unisce la passione per la musica. E la complicità delle piante.

«Se le foglie sono corpose, tanto meglio», sottolinea Lorenzo, che attacca gli elettrodi all’arbusto, gira la manopola del suo Magic Box e, come per magia, una melodia sensuale si diffonde. «Le piante sono vive — conferma Graziano mentre accorda la chitarra — e sono capaci, anche da sole, di fare musica: sono uno strumento fatto di linfa e clorofilla». I due artisti, che sono amici da oltre quarant’anni, circa dodici mesi fa hanno messo insieme competenze, passione e un po’ di fantasia per fare musica con il supporto delle piante.

«È Lorenzo, precisa Genoni, che mi ha trascinato in questo progetto eco-elettronic­o e ci è riuscito subito». «Insegno robotica all’ Istituto Tecnico Omar di Novara ma sono appassiona­to di musica, suono la chitarra classica e la chitarra greca Bouzouki» conferma Lorenzo che spiega: «Gli esperiment­i sul suono delle piante nascono agli inizi del secolo scorso. Questo apparecchi­etto di legno, costruito artigianal­mente, è un trasformat­ore: contiene una scheda Arduino, quella che muove, nel mondo, tutte le automazion­i. Nel nostro caso è diventato un convertito­re degli impulsi prodotti dalle foglie. Ho messo poi a punto una adeguato algoritmo attraverso cui la musica prende forma».

«È importante seguire la melodia della pianta — aggiunge Genoni: il luogo risulta determinan­te. Ci esibiamo solo in ambienti idonei: mostre, eventi culturali, case private. Dove c’è troppa folla e quindi troppa umidità le piante stonano».

Graziano che ha un’esperienza di palco ormai decennale (si é esibito con artisti famosi in tutta Italia) suona l’Oud, un liuto arabo «che con le piante si accorda a meraviglia». Siamo due visionari, insieme ci divertiamo».

«E dobbiamo divertire il pubblico conferma Lorenzo, il nostro deve essere un momento

Artisti

L’apparecchi­o

«Un trasformat­ore viene usato come convertito­re di impulsi per produrre musica»

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