Studentato Aler, un dissesto da record
Fu acquistato per 13 milioni: il valore è dimezzato. Gravi danni da abusivi e vandali
Costò 13 milioni e per l’Aler fu un affare. Negli anni, però, quel palazzo per studenti in via Attendolo Sforza, zona Ripamonti — 56 appartamenti su sei piani, tre negozi e 18 box — è entrato in un devastante vortice di svalutazione: nell’ultimo bilancio vale 5 milioni 914 mila euro. E vandali, occupanti abusivi e disperati hanno provocato danni per almeno un milione di euro. Lo stabile, che fa capo ala società Asset («figlia» di Aler), continua a bruciare denaro.
Costò 13 milioni. Sembrava un affare. O almeno, così lo fecero passare i dirigenti dell’Aler che prima del 2010 iniziarono a comprare palazzi e terreni con l’obbiettivo di creare una società immobiliare nella pancia dell’azienda che gestisce le case popolari. Il pezzo di pregio fu quel palazzo per studenti di via Attendolo Sforza, zona Ripamonti, 56 appartamenti su sei piani, tre negozi e 18 box. Come per tutto il resto dei beni immobiliari della società Asset (la «figlia» dell’Aler), con gli anni quel palazzo è entrato in un devastante vortice di svalutazione: nell’ultimo bilancio lo «studentato» vale cinque milioni 914 mila euro. La perdita di valore non racconta però tutta la storia questo di disastro economico: perché oggi si scopre che vandali, occupanti abusivi e disperati che si sono rifugiati in quel palazzo hanno provocato danni per almeno un milione di euro. Più che una svalutazione, un abisso. E uno stabile che nell’abbandono e nelle scelte disastrose del passato s’è trasformato in una macchina che ancora non ha smesso di «bruciare» denaro.
Il costo dei danni emerge oggi dai documenti richiesti dalla consigliera regionale Carmela Rozza (Pd), che da mesi sta lavorando su quella società che ha aperto una voragine nelle casse dell’Aler e bruciato risorse che dovrebbero servire per risistemare le case popolari. Lavorare su Asset è però complicato: «Ogni volta che si cerca di avere notizie su quella società, si incontrano moltissime difficoltà. Ancora mancano dei documenti tra quelli che sono stati chiesti. Non c’è, ad esempio, il contratto che lega il liquidatore ad Aler. Mi sembra che ci sia qualcuno che ostacola la trasparenza su Asset». Per avere una proporzione dei danni creati da quella società e da chi l’ha gestita (gli stessi che hanno gestito l’Aler in quegli anni): il patrimonio immobiliare, costato 93 milioni, oggi ne vale 35 in meno; mentre i debiti aumentano, dagli 83 milioni del 2013 sono saliti a 93 nel 2018.
Il caso di via Attendolo Sforza è emblematico: per qualche anno, a partire dal 2011, fu la stessa Aler ad affittarlo per 850 mila euro l’anno. E dato che Asset è una società partecipata al 100 per 100 dalla «casa madre», era come se Aler pagasse l’affitto a se stessa. Quando finì l’affitto, il palazzo rimase vuoto. E incustodito. Così, quando entrarono a fine 2016 per un sopralluogo in vista della vendita (con l’Asset ormai in liquidazione), i responsabili dell’Aler scoprirono che era stato devastato: «La recinzione esterna è stata divelta in più punti — si legge nei documenti interni di Asset — L’immobile è stato oggetto di plurime effrazioni, sia nelle parti comuni, sia nei singoli appartamenti. Tutti gli impianti sono danneggiati. Gli spazi comuni e gli alloggi sono stati vandalizzati e occupati». Danni totali, un milione. Anche la perizia da portare all’assicurazione ha avuto un costo: 18 mila euro.