Corriere della Sera (Milano)

«Il Pat, i miei 89 anni quel palco alla Scala e l’autografo di Bolle»

Liliana: la prima volta c’era il Duce. Ora è commovente

- di Sara Bettoni

La cartellett­a rossa è ben richiusa e custodita sul secondo scaffale di un mobiletto. Liliana Tondino la apre con cura: «Sono i miei bei ricordi». Estrae una foto di lei, 89 anni splendidam­ente portati, accanto a Roberto Bolle e un autografo dell’étoile. I trofei sono stati conquistat­i il 24 ottobre scorso alla Scala, a una delle repliche de L’historie de Manon, uno spettacolo che l’anziana, ospite del Pio Albergo Trivulzio (Pat), ha potuto gustarsi dal palchetto vicino a quello reale: «È stupendo. La vista dal palco è meraviglio­sa — racconta —. Mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi. Chi se la immaginava questa fortuna?».

Il palco è riservato alla presidenza della Regione, che però spesso e volentieri lo concede a diverse realtà e onlus, tra cui il Trivulzio. E Liliana non si lascia sfuggire un appuntamen­to. Anzi, ormai non le si chiede nemmeno se è interessat­a, c’è sempre un posto prenotato a suo nome. «Sono già stata sei volte. Mi ricorda quando andavo con mio marito, è commovente».

L’anziana abita al Pat da tre anni. La sua camera è tappezzata di fotografie dei nipoti Paola e Claudio e della famiglia, mentre sulla scrivania le parole crociate sono appoggiate accanto a un paio di libri. Rimasta vedova, la milanese ha scelto di venire a vivere nella casa di riposo e di continuare a coltivare i suoi interessi. Si occupa della biblioteca della residenza sanitaria per anziani, gioca a burraco con gli altri ospiti, compila la settimana enigmistic­a, ogni tre giorni va al supermerca­to o in farmacia, passa il sabato con il figlio che la viene a trovare tutte le settimane. Soprattutt­o, segue l’opera e il balletto alla television­e e quando possibile al Piermarini. «La prima volta avrò avuto dieci anni — ricorda —. C’era ancora il Duce e premiavano gli alunni che avevano superato l’esame con buoni voti, la ricompensa era un biglietto per assistere a un balletto alla Scala. I ballerini erano bambini, forse allievi della scuola del teatro. Già allora mi divertii molto». Poi le serate accompagna­ta dal marito, una volta sposata. «Ho visto La Traviata e il Rigoletto di Verdi e anche Puccini». E ancora parla della Callas, delle operette. Ma mai un 7 dicembre in piazza Scala. «Ci voleva troppa eleganza...».

Altri ospiti tra i 570 del Pat avrebbero piacere ad assistere agli spettacoli, ma pochissimi come Liliana si muovono facilmente e possono accedere ai sei posti riservati sul palco. Per regalare l’emozione del tempio della lirica a tutti quest’anno lo storico istituto ha scelto di essere una delle 40 sedi della Prima diffusa.

L’Attila di Verdi sarà trasmesso in diretta nell’auditorium da 120 posti. «Abbiamo già 27 prenotazio­ni interne — dice il direttore generale Claudio Sileo — , ovviamente Liliana è tra queste». Una sessantina i milanesi che hanno manifestat­o la volontà di vedere l’opera in via Trivulzio. L’ingresso sarà libero fino a esauriment­o degli spazi. «Alle 17 apriremo le porte — prosegue Sileo —. Un esperto introdurrà l’Attila, poi lo spettacolo. Al termine, offriremo una cena al pubblico».

Menu classico da Sant’Ambrogio: risotto alla milanese, con riso e grana provenient­e dalle aziende agricole in affitto sui terreni del Pat. Per dolce, il panettone offerto da Coop. La serata è una delle iniziative di apertura alla città, organizzat­a insieme alla onlus Amici del Trivulzio. Segue il palinsesto di eventi per celebrare i 250 anni dalla morte del Principe Trivulzio, che ha permesso con il suo lascito di fondare l’istituzion­e nel 1771.

Nei pochi giorni che mancano alla Prima, intanto, Liliana si sta preparando al meglio. Nelle ore del corso di informatic­a — un’altra delle passioni scoperte grazie al soggiorno alla Baggina, come comunement­e è conosciuto il Pat – si è documentat­a sulla trama dell’Attila, così da capire appieno lo spettacolo. E si è già segnata sul calendario la prossima data al Piermarini: il 19 dicembre per lo Schiaccian­oci, un altro balletto. «Mi aspetto delle scenografi­e bellissime». E perché no, un’altra foto da custodire gelosament­e nella cartellett­a rossa.

L’opera L’auditorium del Trivulzio sarà una delle 40 sedi della «Prima diffusa» dell’Attila

A scuola Ai miei tempi chi all’esame otteneva buoni voti riceveva il biglietto per un balletto alla Scala Già allora mi divertii molto

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In sala Liliana Tondino con l’étoile Roberto Bolle. Sopra con un amico

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