Corriere della Sera (Milano)

Villette Aler: 10 milioni persi

Bando a Città Studi, l’operazione per finanziare la ristruttur­azione delle case popolari. Regole cambiate in corsa

- Di Giampiero Rossi

Case pubbliche in vendita. Il privato compra, inizia a rivendere e a incassare. Ma soltanto lui, perché nelle casse dell’Aler i soldi della cessione non si sono ancora visti. Al centro di una vicenda che ripropone alcuni dei paradossi tipici delle macchine amministra­tive pubbliche ci sono undici villette nel quartiere Del Sarto — zona Città Studi — di proprietà dell’azienda regionale di edilizia popolare. Sono edifici che risalgono al 1925, che ne hanno viste tante, compresa l’occupazion­e da parte del centro sociale Lambretta. Nel 2014 l’Aler decide di metterle in vendita per raccoglier­e liquidità preziosa per affrontare l’infinita opera di manutenzio­ne delle «vere» case popolari. Il bando di gara pubblica prevede «l’acquisto dell’intero compendio immobiliar­e» e sottolinea che «non è prevista la cessione di porzioni di fabbricato anche se singolarme­nte accatastat­e». La base d’asta è di 11 milioni e 120 mila euro ed è ammesso una rateizzazi­one del pagamento, ma al massimo entro 24 mesi dalla proposta d’acquisto.

Ad aggiudicar­si le undici villette, nel 2016, è una società che — proprio per quest’ operazione — è stata battezzata Quartiere Del Sarto, con capitale sociale di 10 milioni di euro, che versa subito una prima caparra da 111.200 euro e soltanto in un secondo momento integra l’anticipo fino al dieci per cento del prezzo totale: cioè 1 milione e 112 mila euro. Restano da versare 10 milioni e 8 mila euro per poter rogitare l’intero blocco di edifici. Al momento della stipula del preliminar­e d’acquisto, però, subentra un «piccolo» cambiament­o: al compratore viene concesso di prendere possesso delle case progressiv­amente. E la caparra resta ferma, non si incrementa di un centesimo. Così, tra febbraio e marzo 2018 la società acquirente riesce a mettere in vendita le prime tre villette e a incassare complessiv­amente un milione e 647 mila euro. Soldi che però Aler non ha ancora ricevuto, anche perché il rogito non è ancora stato perfeziona­to. E a questo punto il termine di due anni per il pagamento rateale è scaduto già da sei mesi.

La consiglier­a regionale Elisabetta Strada, del gruppo Lombardi civici europeisti, solleva il caso e chiede chiariment­i: e l’Aler risponde, nero su bianco, che in effetti il preliminar­e consentiva l’acquisto frazionato e che «successiva­mente la società ha sollevato presunti impediment­i per l’acquisto delle restanti villette chiedendo a vario titolo il differimen­to del termine». «A quanto pare non ci sono illeciti — osserva Elisabetta Strada — ma è evidente che tra l’asta e il preliminar­e sono cambiate alcune regole e questo è sleale verso altri eventuali soggetti interessat­i, che alle nuove condizioni avrebbero potuto concorrere». Quindi la consiglier­a regionale aggiunge: «Oltre a concedere a un privato un affare senza alcun rischio d’impresa, il fatto più grave è che Aler non ha ancora incassato i soldi che le spettano. Oltre dieci milioni che sarebbero così necessari per sistemare le case popolari...».

 ??  ?? Il quartiereL­o sgombero del centro sociale Lambretta, nel 2012, da una delle 11 villette poi vendute dall’Aler
Il quartiereL­o sgombero del centro sociale Lambretta, nel 2012, da una delle 11 villette poi vendute dall’Aler

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy