I negozianti in trincea tra chiusure e tagli «Il Comune ci ascolti»
La crisi di corso Concordia. Incentivi, quasi 90 richieste
La serranda del negozio d'abiti per bambini in corso Concordia è abbassata. L’attività ha dovuto trasferirsi. Alla boutique sull’altro lato della strada ammettono: «Abbiamo lasciato a casa una commessa». La commerciante all’angolo con corso Concordia lamenta di non essere stata avvisata dei cantieri quando è arrivata cinque anni fa. Oltre le barriere, sottoterra, c’è la talpa che ieri è partita per scavare il tunnel della M4 fino a Solari. Al di qua, in superficie, gli esercenti cercano di sopravvivere tra parcheggi spariti, polvere e disagi. «Stanno resistendo — commenta l’assessore alla Mobilità Marco Granelli —. Fanno chiaramente fatica, ma sanno che questo serve a cambiare la città e a renderla competitiva». Tocca ad Alberto Somale, presidente di AscoConcordia, elencare le difficoltà del quartiere: «Ho perso molti clienti, non trovano più posto per l’auto e non si abituano a usare l’autosilo. Ho rinunciato a una dipendente». Situazione ancor più complicata in altre zone. «So che in corso Plebisciti va peggio, in De Amicis alcuni ristoranti hanno chiuso». Si aspetta con ansia la fine dei lavori. «Il controviale potrebbe diventare pedonale, il metrò porterà sicuramente più gente». Intanto bisogna stringere i denti.
Dall’altro lato della strada, Cesira Cinelli spiega: «Con i cantieri non c’è più passaggio. Ho aperto qui cinque anni fa, non sapevo che si sarebbe costruita la metropolitana davanti alla vetrina». Qualche passo più in là, l’antiquaria Elisabetta Caorsi spezza una lancia in favore delle cesate. «Meglio del degrado che c’era prima, con auto abbandonate, vagabondi e spazzatura. Eravamo stufi della discarica». Innegabili i disagi. «I risarcimenti del Comune? Poca cosa rispetto alle perdite».
L’ultimo bando è stato lanciato da Palazzo Marino lo scorso 31 ottobre e si è concluso il 28 novembre. A disposizione dei negozi danneggiati dai cantieri per la linea «blu» del metrò un milione di euro, 750 mila dei quali a carico del Comune, la restante parte in arrivo dalle casse della Regione. Tra le 114 attività potenzialmente interessate, 89 hanno richiesto il finanziamento per le spese correnti (fino a 9 mila euro a testa), che verrà erogato da marzo. Mentre negli ultimi tre anni sono 240 i commercianti che hanno giovato dei bandi, per un totale di sei milioni di euro.
Eppure, dal fronte della M4 si chiede di più. In via San Vittore, altro quartiere coinvolto dai cantieri, il libraio Pietro Linzalone spiega: «I bandi sono una soluzione opportuna. Ma gli importi stanno calando, invece andrebbe aiutato maggiormente chi resiste a lungo». Qui l’associazione dei commercianti è nata per fare squadra di fronte alle difficoltà sorte con i lavori per il metrò. «Vorremmo sentire di più la presenza e l’attenzione del Comune». E suggerisce altre iniziative da lanciare: «Potrebbe trovare sponsor, oppure chiedere ai proprietari degli immobili di ridurci gli affitti».
Ho perso molti clienti, non trovano più spazio per posteggiare l’auto Ho dovuto lasciare a casa una commessa Alberto Somale
negozio di abbigliamento