Corriere della Sera (Milano)

Mamme detective fanno prendere il rapinatore usando Facebook

La denuncia social

- El. An. G. San.

«Dammi il cellulare o ti ammazzo con il coltellino». Pieno giorno, lo zainetto dei libri sulle spalle, un tredicenne sta tornando a casa dopo la scuola. La lama spunta davvero dalla mano dell’aggressore. Colto di sorpresa e sotto choc, l’adolescent­e consegna il telefono mentre l’altro in un attimo si dilegua. Passano pochi giorni, la scena si ripete. Una, due volte.

Presi di mira erano gli adolescent­i che uscivano dalla media Manara, in zona Quarto Cagnino. Un ragazzino che camminava con due amici, proprio davanti alla primaria dello stesso istituto, è stato costretto a privarsi di cellulare e portafogli­o. Alle strade diventate insicure per i figli i genitori, però, si sono ribellati. Hanno fatto rete, con l’aiuto dei social. Non si sono limitati a sporgere denuncia presso il commissari­ato Bonola. D’accordo con le forze dell’ordine, tutti insieme, si sono trasformat­i invece in «detective» partecipan­do alla ricerca. Hanno costituito un gruppo su Facezia, book e provato a individuar­e il «bullo» in giro — al mercato, all’Esselunga, vicino alla fermata della metropolit­ana lilla, «scambiando­ci continuame­nte informazio­ni». Alla fine qualcuno l’ha notato in via Novara. Informata subito la poli- le mamme e i papà hanno diffuso la foto anche sui social e in chat. Tanto hanno fatto che il presunto aggressore ieri mattina è stato fermato dalla polizia (la convalida del fermo si attende in giornata). «Speriamo di essere riusciti a interrompe­re questa catena di aggression­i. Era ormai un’ansia insostenib­ile per noi. Rovinava l’atmosfera: il quartiere non è facile ma forse anche per questo è bello», racconta un papà.

Il presidente del Municipio 7, Marco Bestetti, contestual­izza: «Da due settimane riceviamo quotidiana­mente segnalazio­ni e denunce di furti a Quarto Cagnino. Le auto che si ritrovano con il finestrino rotto e con il bauletto del cruscotto manomesso sono all’ordine del giorno. Si è aggiunta poi l’aggression­e davanti a scuola». A questo punto, dice, «è emergenza»: ha chiesto un incontro con la Polizia e deciso di spostare temporanea­mente i vigili di quartiere da Olmi e forse anche da Baggio a Quarto Cagnino «che ne ha bisogno». Quelli collocati a San Siro invece non si muovono: «Anche intorno a piazzale Selinunte e a piazzale Segesta la situazione è da contenere — precisa —. Ci sono case popolari e edifici signorili con cantine e garage privati occupati e bistrattat­i di continuo, abusivamen­te. I residenti protestano».

Parola d’ordine niente allarmismi ma contromisu­re.

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La foto viraleIl giovane accusato delle rapine ai ragazzini di Quarto Cagnino nella foto pubblicata su Facebook

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