Un polo delle arti all’ex scalo Farini
Sondaggi per una sede. Progetto parallelo a Brera
Dopo l’Accademia di Brera a mettere gli occhi sullo scalo Farini, il triangolo verso via Valtellina e adiacente a Porta Nuova, è il network che include Istituto Marangoni, Naba e Domus Academy
Lo scalo Farini, con le sue potenzialità di sviluppo, fa gola alle scuole: dopo l’Accademia di Belle Arti di Brera, che prenderà posto nella porzione pubblica dell’area, a mettere gli occhi sopra l’area è il network che include Istituto Marangoni, Naba e Domus Academy. Ad essere valutato come opzione, però, sarebbe in questo caso l’unico triangolo privato di terreno in tutto il sistema degli scali (il resto è proprietà delle Ferrovie dello Stato), strategico per la posizione, verso via Valtellina e adiacente a Porta Nuova. Ovvero quello che a luglio il fondo Olimpia Investment gestito da Savills Sgr ha ceduto a Coima Sgr. L’ipotesi di insediamento delle scuole è però subordinata a una serie di condizioni, visto che il terreno (grande 60 mila metri quadrati in tutto) rientra nel programma di riqualificazione urbana degli scali promossa dal Comune e dalle Ferrovie.
L’idea sarebbe destinare tra qualche anno all’Istituto di moda e design una parte del grande capannone già presente sul terreno (i restanti metri quadrati dell’edificio sarebbero adibiti a residenze o uffici). In effetti a oggi la situazione immobiliare del Marangoni, con le tre sedi (via Verri 4, in un edificio che Statuto ha ceduto ad Amundi, via Cerva 24, e il quarto piano di un condominio in San Babila) «si presta ad essere molto razionalizzata e possibilmente riunita in un polo unico con le altre realtà milanesi del network, Naba e Domus Academy», riferiscono fonti finanziarie.
Concreti contatti ci sono, con tanto di studi di fattibilità, anche se dalla direzione della scuola non arrivano conferme ufficiali: il fondo di riferimento del network, Galileo (che ha come socio di maggioranza Providence equità e dentro l’azionariato conta anche Téthys, braccio operativo della famiglia Bettencourt Meyers – quella di L’Oreal), ammette di cercare «uno spazio di 20 mila metri quadrati per raccogliere in un hub le proprie realtà educative milanesi» e di «valutare varie opportunità a Porta Nuova», ma smentisce di «avere informazioni e contatti su scalo Farini dove Brera ha già posizionato un suo branch». L’area però, appunto, non sarebbe la stessa di Brera, ma quella adiacente, strategica per la posizione. Lì conduttore unico fino al 2022 dovrebbe essere l’Agenzia del Demanio, con spazi occupati dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane. Ma già si ragiona sul futuro.
L’Istituto Marangoni è stato fondato nel 1935 da Giulio Marangoni, noto sarto dell’epoca, ed è diventato nel 1942 una scuola professionale artistica frequentata da modellisti e sarte da tutto il mondo (tra gli altri, Domenico Dolce e Franco Moschino). Dal 2003 sono state aperte le sedi straniere: Londra, Parigi, Shanghai, Shenzhen, Mumbai e Miami, oltre a Firenze. Milano resta quartier generale. Intorno al network gravitano più di ottomila studenti, in continua crescita.
Per quanto riguarda Naba, invece, l’anno prossimo aprirà l’attesa sede a Roma.