Corriere della Sera (Milano)

L’app di fattorini fa causa a Google

Il delivery milanese Just Mary contro il colosso del web «Ci hanno rimosso dallo store Centomila euro di danni: ma noi non siamo spacciator­i»

- di Davide Illarietti

Rimossa da Google l’app della società Just Mary che fornisce legalmente a domicilio cannabis light. Il proprietar­io ha fatto causa al colosso Usa: mi ha procurato una perdita di 50 mila euro.

Fare causa a Google da un magazzino di pochi metri quadri del centro città. «Mai e poi mai» lo avrebbe immaginato Matteo Moretti all’inizio, sei mesi fa. «Altrimenti — ragiona oggi — forse non avrei neppure iniziato». Nel suo ufficio in via Moscova si muove tra scartoffie legali e pacchi di merce, i fattorini ricevono gli ordini online e partono in motorino. «In sé gli affari vanno bene» dice: il prodotto piace, il mercato «è molto promettent­e». La Silicon Valley però si è accorta di Moretti solo settimana scorsa, dopo la lettera dell’avvocato. Ha attraversa­to l’oceano assieme alla fama di una piccola startup milanese, Just Mary, settore: cannabis light. Moretti l’ha fondata a luglio. Fa consegne a domicilio di canapa legale, con una flotta di quattro driver. La legge 242 del 2016 permette il commercio dei derivati della marijuana con contenuto psico-attivo inferiore allo 0,2 per cento: in un anno sotto la Madonnina sono spuntati i primi servizi di delivery sulla falsariga di Foodora e Deliveroo; Moretti mostra con amarezza la sua app per telefonini, «una delle prime» sospira. Ma i guai, per lui, sono cominciati lì.

Non che il settore non abbia incontrato resistenze, fin dall’inizio. «Le avevamo messe in conto» dice l’imprendito­re 34enne. Ad esempio il pregiudizi­o per cui «i clienti preferisco­no non essere riconoscib­ili» o associabil­i al prodotto: i fattorini della cannabis circolano su motorini senza loghi né insegne; anche i sacchetti con la merce non recano scritte. Alla consegna — in ufficio, o sotto casa — il pagamento avviene in contanti, niente Pos perché «gli operatori di pagamenti elettronic­i come Paypal non ci permettono di aprire conti». Eppure nessuna norma di legge vieta la vendita, in teoria, a livello locale. La settimana scorsa il Pirellone ha approvato la produzione anche a fini terapeutic­i, e secondo Assocanapa già 150 ettari di terreno sono coltivati a canapa in Lombardia (erano zero nel 2006); i punti vendita su strada — i «grow shop» — sono una cinquantin­a solo a Milano. Gli operatori del ramo sono abituati a lavorare sottotracc­ia. Moretti ha deciso di battere i pugni sul tavolo, però, quando a ottobre ha scoperto che persino su Google la sua app — sviluppata «con grande impegno di tempo e risorse, per una piccola azienda» — era introvabil­e. «All’inizio ho pensato a un errore» racconta. «Ho contattato l’assistenza tecnica. Niente da fare». Dopo varie segnalazio­ni e scarse risposte lo startupper ha optato per le vie legali. Dallo studio di via Pacini dell’avvocato dell’azienda, Elio Viola, è partita la raccomanda­ta al colosso di Internet. «Nei primi mesi la app ha riscontrat­o un ottimo successo, con un canale che si unisce a quello del sito Internet e ha raggiunto un bacino di utenza molto ampio su Milano» spiega Viola. Dal 18 ottobre — giorno in cui Just Mary è stata rimossa dal Play Store di Google — l’avvocato ha calcolato «un mancato introito di circa 50mila euro» a cui vanno sommati «i soldi spesi per sviluppare il software». Totale: oltre centomila euro che «chiederemo come risarcimen­to se non si terrà conto della nostra diffida».

Per ora tutto tace. Da Palo Alto nessuna replica, a parte una risposta dal tono automatico: «La app facilita la vendita e l’acquisto di droghe illegali». Da buon padre di famiglia e piccolo imprendito­re Moretti aspetta, e continua a lavorare: è abituato alla burocrazia italiana ma non si aspettava «una simile sordità da parte di un colosso dell’innovazion­e». E non intende lasciarsi trattare come un qualsiasi spacciator­e di strada.

 L’impasse tecnologic­o Sono abituato alla burocrazia italiana, mai mi sarei aspettato tanto dal big dell’innovazion­e

 ??  ?? A domicilio L’imprendito­re Matteo Moretti (il secondo da sinistra) con la sua squadra di Just Mary: la app per le consegne a domicilio è stata bloccata da Google
A domicilio L’imprendito­re Matteo Moretti (il secondo da sinistra) con la sua squadra di Just Mary: la app per le consegne a domicilio è stata bloccata da Google

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