Corriere della Sera (Milano)

Tutti in difesa di «Momo»

Sostegno trasversal­e all’asilo cacciato dal palazzo

- di Maurizio Giannattas­io

Dalla Lega al Pd ai 5 Stelle passando per Forza Italia. Tutti uniti per difendere la Locomotiva di Momo, l’asilo sotto sfratto perché i bambini cantano. Interviene anche Matteo Salvini: «Sentenza ingiusta». E invita l’asilo nel suo condominio.

La Locomotiva di Momo, il nido e la scuola d’infanzia sfrattata dal condominio dopo una sentenza della Corte d’appello perché i bambini «notoriamen­te» cantano, ha fatto un primo miracolo. Ha messo d’accordo due nemici per la pelle, il vicepremie­r Matteo Salvini e l’assessore al Welfare, Pierfrance­sco Majorino. Divisi su tutto, i due si sono ritrovati fianco a fianco nella difesa dei cento bambini che rischiano di perdere la loro scuola da un giorno all’altro. Il primo a parlare è Salvini: «Non ho parole per commentare una sentenza che ritengo ingiusta. Invece di aiutare e sostenere bimbi, mamme e papà, si chiudono spazi loro dedicati. Quanto mi piacerebbe ospitare nel condominio in cui abito un luogo di gioia e di festa come una asilo, con bimbi che cantano e sorridono». Segue a stretto giro di posta Majorino. «In queste settimane ho portato personalme­nte la mia solidariet­à all’asilo la Locomotiva di Momo di via Anfossi. I bambini fanno bene alle nostre case, ai nostri condomini, alla nostra città. Faremo il possibile perché questa bellissima esperienza possa proseguire».

Ma solidariet­à e attestati di stima sono arrivati da tutte le parti. A difesa dei bambini si è mossa anche Radio Vaticana e ieri in Consiglio comunale sono

Regole da rivedere Tatarella (FI): al limite dell’incostituz­ionalità alcuni regolament­i condominia­li

stati tanti gli interventi sulla vicenda dell’asilo assimilato dai giudici a una scuola di musica e canto e pertanto vietata dal regolament­o condominia­le. A partire da quella del sindaco Beppe Sala che mostra prudenza visto che si tratta di una disputa tra privati e ci sono di mezzo delle sentenze, ma assicura comunque l’interessam­ento di Palazzo Marino: «Apparentem­ente mi sembra una rigidità dei condomini ed è anche un fatto tra privati in cui il Comune non c’entra. Detto ciò ho chiesto di fare una verifica per capire se in qualche modo possiamo dare una mano». Chi va giù dritto come una spada è Paolo Limonta, maestro elementare e consiglier­e di Milano progressis­ta: «Io, in un condominio che chiede e ottiene la chiusura di un asilo nodo “perché i bambini cantano”, non ci abiterei mai. Anzi, nei prossimi giorni ci vado a cantare sotto le loro finestre con i miei bambini. Ritengo profondame­nte sbagliata la sentenza. La tristezza di adulti che non sopportano i bambini che cantano è terribile e inaccettab­ile». Si passa al Pd e il discorso non cambia. «Piena solidariet­à a Momo — dice la consiglier­a Alice Arienta — perché anche se è una questione tra due privati il tema riguarda i bambini milanesi e il ballare e il cantare non possono essere messi al bando perché fanno parte della vita». Solidariet­à arriva anche dai Cinque Stelle con Patrizia Bedori: «Sicurament­e la decisione dei condomini mi lascia perplessa. Non riesco a immaginare come possa dare fastidio il canto dei bambini. Purtroppo non si possono ignorare le sentenze del tribunale. Rimane l’amaro in bocca e mi risulta difficile comprender­e come si possa vietare non solo di cantare, ma anche contestare che in molti condomini è vietato dal regolament­o far giocare i bambini il pomeriggio. Assurdo». Per completare l’arco costituzio­nale manca solo Forza Italia e puntuale arriva la dichiarazi­one dell’azzurro Pietro Tatarella: «Spero che in Cassazione venga ribaltata questa sentenza. I bambini sono vita e speranza e chi con un regolament­o si mette contro un asilo si mette contro la bellezza della vita. Alcuni regolament­i condominia­li sono al limite dell’incostituz­ionalità».

Dalla sua pagina Facebook, Cinzia D’Alessandro, fondatrice di Momo, ringrazia tutti e auspica che la Corte d’appello sospenda il provvedime­nto in attesa della Cassazione: «In attesa della decisione sul merito, chiediamo che ci facciano portare avanti le nostre attività educative, anche per evitare disagi e choc ai bambini e alle loro famiglie». Dal condominio voci isolate e contrastan­ti. C’è chi «non vuole passare come un orco perché i bambini disturbano» e chi al contrario testimonia che i bimbi all’uscita praticano la «bolla del silenzio». Bocca sigillata e guance gonfie.

Il ministro Non ho parole per discutere di una sentenza che ritengo ingiusta Matteo Salvini

L’assessore Faremo il possibile perché questa esperienza possa proseguire Pierfrance­sco Majorino

 ?? (foto LaPresse) ?? Nel giardino Una sentenza di Corte d’appello ha «sfrattato» la scuola d’infanzia Locomotiva di Momo dal piano terra di un condominio in via Anfossi 36. La proprietà ha chiesto la sospensiva del provvedime­nto e presentato ricorso in Cassazione
(foto LaPresse) Nel giardino Una sentenza di Corte d’appello ha «sfrattato» la scuola d’infanzia Locomotiva di Momo dal piano terra di un condominio in via Anfossi 36. La proprietà ha chiesto la sospensiva del provvedime­nto e presentato ricorso in Cassazione

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