Corriere della Sera (Milano)

Bonisoli agita i Navigli: riaprirli sciocchezz­a totale

Palazzo Marino replica: non sa di cosa parla

- Andrea Senesi

«Riaprire i Navigli è una sciocchezz­a totale». Parola del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. «A cosa servono? Onestament­e non vedo la ragione per farlo. Io non abito neppure a Milano ed è un’opinione personale, ma quello che auspico è che il Comune faccia un bel referendum così chiede ai cittadini milanesi cosa ne pensano», ha detto il ministro pentastell­ato a margine di un incontro pubblico in città. Gli assessori replicano: «Il ministro non sa di cosa parla».

«Riaprire i Navigli è una sciocchezz­a totale». Parola del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. «A cosa servono? Onestament­e non vedo la ragione per farlo. Io non abito neppure a Milano ed è un’opinione personale, ma quello che auspico è che il Comune faccia un bel referendum così chiede ai cittadini milanesi cosa ne pensano», scolpisce poi il ministro pentastell­ato a margine di un incontro pubblico in città.

«Una sciocchezz­a totale». Un’espression­e che richiama alla memoria quella, celeberrim­a, del ragionier Fantozzi davanti all’ennesima proiezione della corazzata Potëmkin. Ma gli assessori della giunta Sala ribattono a muso duro all’esternazio­ne del ministro insistendo più sulla questione di metodo che sul giudizio di merito. Primo tra tutti, Lorenzo Lipparini, titolare delle deleghe alla Partecipaz­ione: «Il ministro non sa di cosa parla. Il progetto di riapertura dei Navigli è stato oggetto di un referendum nel 2011, con più di mezzo milione di milanesi che si espresse favorevolm­ente; è stato poi ampiamente discusso durante l’ultima campagna elettorale e sottoposto infine a un dibattito pubblico che ha coinvolto tutta la città. Un percorso di condivisio­ne che non ha eguali oggi in Italia». Quanto all’inutilità dell’opera, Lipparini replica con altrettant­a nettezza: «Non si tratta di un’operazione nostalgia ma di un progetto che modifica radicalmen­te il paesaggio urbano e migliorerà la qualità della vita dei cittadini».

Del tutto analogo il commento dell’assessore all’Urbanistic­a Pierfrance­sco Maran: «Il ministro Bonisoli, con parole grossolane e disinforma­te, dice no alla riapertura dei Navigli. Non mi sorprende. Lega e 5 Stelle rappresent­ano un governo che ad oggi sa dire solo dei no a Milano e più in generale ogni volta che c’è da fare un investimen­to che non sia assistenzi­alismo. No Navigli, no soldi per le Olimpiadi. Il giorno in cui inizierann­o a dire dei sì non sarà male». Infine, Marco Granelli, titolare dell’ambiente, ribadisce con altre parole il concetto espresso dai colleghi: «Noi crediamo che il progetto Navigli serva a Milano per valorizzar­e un tesoro della sua storia, l’acqua; e per valorizzar­e gli spazi della città come abbiamo fatto in Darsena, per essere competitiv­i nel turismo con altre città. Il progetto è stato posto in discussion­e fra la gente per due mesi e abbiamo raccolto osservazio­ni importanti. Noi siamo per il si al cambiament­o, allo sviluppo, alle opportunit­à. Che il governo, se vuole aiutare Milano, metta i soldi per la metropolit­ana, e risponda alle richieste di sviluppo di un territorio, e non venga qui sempre a dire i no».

Tutti schierati in difesa del progetto Navigli contro l’affondo del ministro grillino. Il disegno della giunta prevede una parziale riapertura degli antichi canali in cinque punti diversi, col via ai lavori fissato nel 2020 e con la consegna dei tratti d’acqua riaperti nel 2022. La sfida ora è (anche) contro il tempo. Perché il documento finale che dovrà tenere conto delle osservazio­ni arrivate dai residenti, dai comitati di quartiere, dagli operatori e dalle associazio­ni sarà pronto solo dopo l’Epifania. Novanta osservazio­ni da valutare, almeno metà delle quali da recepire integralme­nte o parzialmen­te. L’obiettivo è quello d’inserire ora il progetto nel piano triennale delle opere pubbliche e una parte dei 150 milioni di euro previsti in questa sessione di bilancio. Realistica­mente non è però da escludere che si decida di scaglionar­e il via ai lavori, suddividen­do in diverse tranche il piano di scoperchia­mento dei due chilometri e dei cinque spezzoni di canali.

 ??  ?? Progetto Il rendering del piano di riapertura dei Navigli in via Francesco Sforza. Dopo il confronto con le realtà cittadine e i quaderni del Comune è arrivata la stroncatur­a del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, in linea con la posizione dei Cinquestel­le
Progetto Il rendering del piano di riapertura dei Navigli in via Francesco Sforza. Dopo il confronto con le realtà cittadine e i quaderni del Comune è arrivata la stroncatur­a del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, in linea con la posizione dei Cinquestel­le
 ??  ?? Chi è ● Alberto Bonisoli, classe 1961, è il ministro dei Beni e delle attività culturali Esponente del M5S, è nato a Castel d’Ario, in provincia di Mantova
Chi è ● Alberto Bonisoli, classe 1961, è il ministro dei Beni e delle attività culturali Esponente del M5S, è nato a Castel d’Ario, in provincia di Mantova

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