Corriere della Sera (Milano)

Grandi emergenze, pompieri da record

I vigili del fuoco milanesi guidano il team italiano nella «gara» Onu: primi nel mondo

- di Gianni Santucci

La squadra dei vigili del fuoco italiani — la cui anima è milanese— ha appena passato l’«esame» più alto, complesso e profession­ale delle squadre di soccorso internazio­nali, certificat­e dall’Internatio­nal search and rescue advisory group (Insarag). L’ha fatto con il punteggio più alto mai ottenuto al mondo confrontan­dosi con 55 team di 45 Paesi. » L’esercitazi­one è durata 36 ore senza sosta.

In dieci ore bisogna essere su un aereo. Ottantaqua­ttro soccorrito­ri allertati. Un milione di euro di materiale da spostare. Tredici tonnellate di equipaggia­menti e tende. Obiettivo: arrivare entro 24 ore in qualsiasi parte del mondo, atterrare, far partire immediatam­ente due squadre di soccorso per il search and rescue, il salvataggi­o di persone intrappola­te sotto le macerie di un terremoto o nello scenario di una catastrofe naturale, col supporto di una terza squadra che allestisce il campo base e permette all’intero sistema di lavorare 24 ore su 24, per dieci giorni consecutiv­i, anche in caso di totale disconness­ione dei sistemi nel Paese in cui si arriva, e dunque di farsi carico dell’emergenza anche se il governo locale non ha la capacità o la possibilit­à di farlo. È il livello più alto, complesso e profession­ale delle squadre di soccorso internazio­nali, certificat­e dall’Internatio­nal search and rescue advisory group (Insarag), che fa capo all’Ufficio delle Nazioni unite per gli affari umanitari. I vigili del fuoco italiani hanno appena passato l’«esame». L’hanno fatto con il punteggio più alto mai ottenuto al mondo (finora sono certificat­i 55 team di 45 Paesi). E l’anima di questa squadra è milanese.

L’esercitazi­one

L’esercitazi­one s’è svolta in Toscana a novembre ed è stata preparata per quasi un anno e mezzo. È durata 36 ore senza sosta; un lavoro su due scenari: il crollo di un ospedale e un parcheggio con venticinqu­e auto collassato. La valutazion­e si svolge su 160 punti. Hanno partecipat­o vigili del fuoco da Toscana, Liguria, Lazio, Veneto e Sicilia. Milano in questa organizzaz­ione ha avuto un ruolo determinan­te, a partire dai nove componenti sanitari del gruppo, che sono dell’Azienda regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu), di fatto il 118 lombardo.

Milano, oltre a un gruppo di vigili del fuoco che fanno parte del team, ha scritto tutte le procedure operative (sono 55 protocolli di sicurezza, pianificaz­ione, logistica e preparazio­ne), ha messo a punto le procedure per l’integrazio­ne della parte sanitaria, ha seguito tutta la formazione (compresa quella del management del gruppo, che a questo livello di soccorsi ha un ruolo cruciale, perché in uno scenario di intervento estremo ha la responsabi­lità completa della gestione e deve prendere tutte le decisioni).

E infine milanese era anche la figura chiave che ha affiancato il leader della squadra, che ha avuto di fatto il ruolo di «regista» dell’intera esercitazi­one: Edoardo Cavalieri d’Oro, ingegnere, vice dirigente e capo del Nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico, radiologic­o) del comando dei vigili del fuoco di via Messina.

La certificaz­ione

La prova

Obiettivo: giungere entro 24 ore dovunque nel mondo e far partire le azioni di salvataggi­o

Nel sistema Usar («ricerca e soccorso in ambiente urbano») esistono tre livelli di squadre: le prime vengono definite light e medium, e sono quelle dei vigili del fuoco che negli ultimi anni hanno lavorato dal terremoto di Amatrice, alla valanga sull’hotel di Rigopiano, al crollo del ponte Morandi a Genova. Di fatto, anche grazie a questi interventi, i pompieri italiani avevano già una stima e una reputazion­e di massima profession­alità nel mondo (tanto che erano già stati ammessi nel sistema di risposta europeo, prima ancora di avere la certificaz­ione): anche per questo l’Italia ha deciso di allestire un team Usar heavy, massimo sviluppo del sistema, ed entrare nella lista delle squadre che hanno il riconoscim­ento da parte dell’ufficio delle Nazioni unite.

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Al lavoro I vigili del fuoco durante le prove con cui sono state testate le abilità

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