Corriere della Sera (Milano)

Documentar­io

«Tra il cane e il lupo» La Milano degli anni 70 vista dai cinefili militanti

- di Francesco Cevasco

«Tra il cane e il lupo»: quei ragazzacci del Ccm (Collettivo Cinema Militante) potevano trovarsi un nome normale per parlare di sé quasi mezzo secolo dopo il tempo d’oro (o di piombo) che li ha visti protagonis­ti della vita culturale milanese (e non solo)? Ovviamente no. Spieghiamo subito che «tra il cane e il lupo» vuole dire «tra il lusco e il brusco», dove manca la luce e non si distingue bene che cosa si sta guardando. Nel caso specifico si parla di quegli anni (fine Sessanta, fine Settanta) in cui l’Italia ne ha visti di tutti i colori e loro li hanno filmati (in bianco e nero). Oggi allo spazio Oberdan si potrà vedere un documentar­io (lungo 84 minuti ma lungo come decenni del nostro Paese) di Giulia Sodi. Non aspettatev­i soltanto le solite manifestaz­ioni di piazza, ma tutto quello che bolliva nel pentolone di quegli anni: le lotte per la casa, la grande migrazione interna con i meridional­i trattati «come i negri di New York», le lotte in fabbrica, i fermenti nei licei e all’università, la lenta ascesa della violenza all’interno dei movimenti, il veloce dilagare delle droghe pesanti come fenomeno (anti)sociale. Non compare in video ma l’anima (candida?) che sta dietro questo lavoro è quella di Romano Frassa che il «Collettivo» se l’è inventato.

Dice Sodi: «Io non ero lì in quegli anni quindi ho pensato: ho bisogno di capire e non di ricordare». Quindi: via la retorica e viva la realtà. Ma qualche ricordo bisogna riaccender­lo: Inge Feltrinell­i che nella sede (?) di corso Garibaldi porta un filmato da lei girato in Cina e l’unica critica che fa al regime maoista è: «Bisogna riconoscer­e che i cinesi sono un po’ sciovinist­i». I filmati del Ccm che viaggiano per l’Europa e all’Accademia del cinema di Berlino vengono citati ad esempio da maestri come Von Trotta, Fassbinder, Schlondorf­f, Wenders. Fine della celebrazio­ne. A chi volesse proprio approfondi­re si potrebbe raccontare la storia che il Ccm ha tenuto in memoria e in video sulla morte di Giannino Zibecchi: «la camionetta che ha investito, uccidendol­o, il ragazzo ha una “dinamica” un po’ (molto) diversa da quella ufficiale». Vedere (il video) per credere.

Per chiudere la serata un pizzico di ortodossia della vecchia sinistra non poteva mancare: alla proiezione di «Tra il cane e il lupo», nella migliore tradizione dei cineforum anni Settanta segue dibattito. È probabile che Frassa s’inventi una trovata (citando il suo amato Philip Roth) tipo: questa è una «Pastorale milanese».

 ??  ?? Accampati Partecipan­ti al festival musicale e contro culturale « Re Nudo» tenutosi al Parco Lambro nel 1975
Accampati Partecipan­ti al festival musicale e contro culturale « Re Nudo» tenutosi al Parco Lambro nel 1975
 ??  ?? ProtestaMa­nifestazio­ne antifascis­ta dopo la morte dello studente Giannino Zibecchi, schiacciat­o da un camion dei carabinier­i il 17 aprile del 1975. L’immagine è tratta dal film di Giulia Sodi «Tra il cane e il lupo»
ProtestaMa­nifestazio­ne antifascis­ta dopo la morte dello studente Giannino Zibecchi, schiacciat­o da un camion dei carabinier­i il 17 aprile del 1975. L’immagine è tratta dal film di Giulia Sodi «Tra il cane e il lupo»

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