Un dormitorio nell’ex sexy club
Clochard e migranti, scontro sul piano freddo
Due morti in pochi giorni, ma i 20 centri per clochard non sono ancora al completo. C’è posto per altri 200 ospiti, e tra pochi giorni arriveranno altre due strutture d’accoglienza: in via Ripamonti 580, dove prima c’era il Bizarre (il sexy club di recente confiscato alla criminalità organizzata), e un altro centro in via Giorgi (a carattere permanente, non legato solo al piano freddo), una nuova micro-comunità, gestita da Progetto Arca, per l’accoglienza in appartamento (si chiama housing first) e per intercettare gli «irriducibili» che non vogliono entrare nei centri. «Al momento abbiamo superato quota duemila posti nei centri, di cui duecento ancora liberi. Apriamo le strutture progressivamente, appena si riempiono quelle già a disposizione», spiegano dall’assessorato di largo Treves nei primi giorni del grande freddo. Sono circa 30 le onlus coinvolte quest’anno nel piano d’accoglienza messo in campo dal Comune di Milano. Dice l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino: «Metteremo a disposizione in totale 2.700 posti letto in città e quest’anno per la prima volta attraverso interventi di housing sociale e grazie a colloqui individuali per intercettare i più restii. Siamo però molto preoccupati per gli effetti del decreto sicurezza che nei prossimi mesi ci metterà in difficoltà. Vogliamo affrontare questa emergenza e proseguire sulla strada intrapresa».
Anche per quest’inverno sarà attivo il numero unico (02/88447646) attivo 24 ore su 24 per segnalare chi è in difficoltà, persone senza dimora o comunque non in grado di difendersi dal freddo. Potenziato poi l’orario di apertura del Casc, il Centro aiuto di via Ferrante Aporti 3, che resta aperto dalle 9 alle 21 dal lunedì al venerdì e dalle 12 alle 21 il sabato, la domenica e nei festivi. Negli stessi orari, al numero 02/88447645, si possono richiedere informazioni sui servizi, le strutture residenziali, le unità mobili, i centri diurni, le mense e le docce pubbliche.
Sono stati in tutto 2.824 i primi accessi al Casc tra l’ottobre dell’anno scorso e quest’anno. Netta la prevalenza di uomini (87 per cento) e di stranieri (83 per cento). Tra questi, gli irregolari sono stati 408, meno del 15 per cento del totale, mentre per quanto riguarda le fasce d’età si segnalano 55 minorenni (due per cento), 1.157 tra i 18 e i 29 anni (41 per cento), 921 tra i 30 e i 45 (33 per cento), 521 tra 46 e 60 anni (18 per cento). Gli over 60 censiti in stazione Centrale sono stati invece 170 (sei per cento). Novità anche per l’hub Sammartini, dove sarà attivato un nuovo spazio per i colloqui diurni attraverso cui provare a convincere i senzatetto a tentare un percorso di inclusione.
Per il centrodestra milanese lo sforzo del Comune non è però sufficiente e i casi dei recenti decessi, secondo l’assessore regionale Riccardo De Corato (FdI), starebbero a dimostrare quanto l’amministrazione Sala sia «più interessata al contrastare l’espulsione dei migranti che a dare assistenza ai clochard italiani».