Il progetto: foto-trappole contro i ladri di merendine
Scuole a Lodi
ALodi presidi e Provincia non sanno più come arginare la piaga dei ladri di merendine: 5 furti in meno di un mese, 4 nella stessa scuola. Tanto che la Provincia, proprietaria degli immobili, sta pensando addirittura a «foto-trappole» da piazzare nelle scuole per scovare i responsabili delle incursioni notturne. Come fanno i cacciatori con cinghiali o cerbiatti. «È una soluzione tampone — sostiene Francesco Passerini, presidente della Provincia di Lodi — in attesa che da Roma arrivino un po’ di soldi che ci consentano di mettere a punto un progetto di videosorveglianza». Nell’attesa le foto-trappole possono fungere da deterrente: sono piccole, autonome e soprattutto a costo zero: il Comune ne aveva acquistate alcune per scoprire chi abbandonava rifiuti nelle aree pubbliche ma non aveva mai potuto usarle per motivi di privacy. Ora potrebbero essere utili alle scuole, perché furti e vandalismi stanno assumendo una dimensione quasi quotidiana e i ladri di merendine si muovono come «animali notturni». Il Bassi, istituto per
La Provincia
È un’idea tampone per arginare le tante incursioni notturne ormai quotidiane
geometri e ragionieri, ha registrato 4 incursioni notturne nell’ultimo mese. Poi se la sono presa con il liceo scientifico. Colpi da poco, qualche euro in monetine ma con danni per centinaia. «Nemmeno l’allarme li ferma più», racconta il preside del Bassi Corrado Sancilio, il quale ha recentemente richiesto alla Provincia di installare un sistema di sorveglianza interno ed esterno sulla scorta di quello che nel maggio scorso aveva consentito alla polizia di scoprire un ex allievo del confinante Itis Volta autore di almeno 10 raid indisturbati. Giacomo Bruschi, concessionario per i distributori automatici della maggior parte delle scuole lodigiane, ha contato 30 furti da inizio anno: «Per rubare dieci euro in monete fanno danni anche oltre i 10mila euro». Una problema cui le scuole, con le casse vuote, faticano a trovare soluzione. «Le incursioni notturne — afferma Passerini — riguardano quasi solo Lodi città. L’unica possibilità per ora è organizzare maggiori servizi tra polizia locale e provinciale, che da poco hanno formato un corpo unico, con perlustrazioni serali». E, ovviamente, le foto-trappole.