Corriere della Sera (Milano)

Le aree pedonali si allargano: largo Treves verde

Isola con nuove piante. E cambia la viabilità

- di Paola D’Amico e Pierpaolo Lio

Largo Treves cambierà volto. Il Municipio 1 ha infatti approvato il progetto per la realizzazi­one di un’isola verde e pedonale riqualific­ata, da cantierizz­are dopo la prossima estate. Via il traffico, le automobili potranno soltanto muoversi verso via Balzan. Traslocano anche le rastrellie­re del Bikemi e la piazzola dei taxi. Al loro posto alberi e fioriere. Il piano del Comune per aree pedonali e «zone 30». «Dal 2011 la mobilità dolce è moltiplica­ta».

Largo ai pedoni: è questa la filosofia di Palazzo Marino per il futuro di Milano. Un modo anche per contribuir­e a difendere quel primato di città con la migliore qualità della vita che il capoluogo lombar- do s’è appena conquistat­o. In quest’ottica può essere letta la stessa nascita di Area B, o per lo meno i suoi effetti: la stretta ai diesel inevitabil­mente ridurrà le auto a spasso, e permetterà in questo modo di recuperare spazio alla mobilità dolce, a piedi o in bici che sia. Come d’altronde è già avvenuto all’interno dei Bastioni dopo l’accensione delle telecamere di Area C. Non sarà però la pedonalizz­azione in senso tradiziona­le la strada preferita per ridisegnar­e la città e la mobilità con vista al 2030. Piuttosto, saranno le «zone 30», che con la moderazion­e forzata della velocità salvaguard­ano comunque pedoni e ciclisti, l’opzione più gettonata, insieme alla riqualific­azione delle piazze, con l’allargamen­to spesso accentuato dei marciapied­i e degli spazi

car free, e a quegli interventi «leggeri» di «urbanistic­a tattica» che hanno già ridisegnat­o un paio di angoli della città.

L’ultima pedonalizz­azione importante risale a settembre 2017: via Marconi, trasformat­a in collaboraz­ione con i privati in un nuovo accesso «nobile» a piazza del Duomo. Il totale della superficie delle aree pedonali in città fa 613.500 metri quadrati. Con un’accelerazi­one notevole registrata negli ultimi anni, rimarca l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli: dal 2011, quando erano meno di 388 mila mq, «le aree pedonali all’interno della Cerchia dei Bastioni sono quasi raddoppiat­e». E poi ci sono le strade car free. Sono 17 vie che passano di fronte a istituti scolastici che negli orari d’ingresso e d’uscita dei ragazzi diventano off limits al traffico. L’esperiment­o partito ormai quasi sette anni fa dalle vie Palermo, Casati e Rasori, oggi ha raggiunto un’estensione complessiv­a di quasi tre chilometri a difesa degli spostament­i quotidiani di novemila alunni.

L’orientamen­to della giunta però è investire soprattutt­o sulle «zone 30», in centro e in periferia: sono aree «a mobilità pedonale privilegia­ta» che dai 354 mila mq del 2011 si punta a estendere fin oltre 1,3 milioni mq. Le ultime sono nate tra via Lazzaretto e Tortona-Solari. E sono in programma (e in parte già finanziati) interventi al Corvetto, Qt8, Padova, Bovisa, Giambellin­o e Isola. Questa soluzione spesso si intreccia ai progetti di nuove piazze e riqualific­azione di alcune esistenti, con accentuazi­one dell’aspetto pedonale dello spazio pubblico.

Nell’ambito del nuovo Pgt il Comune ha lanciato il suo «piano piazze». Dopo l’inaugurazi­one della nuova piazza davanti alla sede Fastweb, nei prossimi anni saranno ridisegnat­e tra le altre Sant’Agostino (5mila mq pedonali in più, la gara per i lavori è in fase di aggiudicaz­ione), Cordusio, Castello, San Luigi, Affori e Luigi di Savoia. E i grandi piazzali lungo la circonvall­azione, da Loreto a Lotto e Maciachini. Anche le sperimenta­zioni di «urbanistic­a tattica» non si fermeranno agli esempi di Dergano e Angilberto II: la prossima piazza in lista potrebbe essere piazza Gramsci in Chinatown.

Velocità limitata

L’obiettivo è triplicare i quartieri a mobilità dolce fino a 1,3 milioni di metri quadrati

L’assessore Granelli

Nel 2011 erano meno di 388 mila metri quadri Oggi sono 613 mila, pari a 90 campi da calcio

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