Le aree pedonali si allargano: largo Treves verde
Isola con nuove piante. E cambia la viabilità
Largo Treves cambierà volto. Il Municipio 1 ha infatti approvato il progetto per la realizzazione di un’isola verde e pedonale riqualificata, da cantierizzare dopo la prossima estate. Via il traffico, le automobili potranno soltanto muoversi verso via Balzan. Traslocano anche le rastrelliere del Bikemi e la piazzola dei taxi. Al loro posto alberi e fioriere. Il piano del Comune per aree pedonali e «zone 30». «Dal 2011 la mobilità dolce è moltiplicata».
Largo ai pedoni: è questa la filosofia di Palazzo Marino per il futuro di Milano. Un modo anche per contribuire a difendere quel primato di città con la migliore qualità della vita che il capoluogo lombar- do s’è appena conquistato. In quest’ottica può essere letta la stessa nascita di Area B, o per lo meno i suoi effetti: la stretta ai diesel inevitabilmente ridurrà le auto a spasso, e permetterà in questo modo di recuperare spazio alla mobilità dolce, a piedi o in bici che sia. Come d’altronde è già avvenuto all’interno dei Bastioni dopo l’accensione delle telecamere di Area C. Non sarà però la pedonalizzazione in senso tradizionale la strada preferita per ridisegnare la città e la mobilità con vista al 2030. Piuttosto, saranno le «zone 30», che con la moderazione forzata della velocità salvaguardano comunque pedoni e ciclisti, l’opzione più gettonata, insieme alla riqualificazione delle piazze, con l’allargamento spesso accentuato dei marciapiedi e degli spazi
car free, e a quegli interventi «leggeri» di «urbanistica tattica» che hanno già ridisegnato un paio di angoli della città.
L’ultima pedonalizzazione importante risale a settembre 2017: via Marconi, trasformata in collaborazione con i privati in un nuovo accesso «nobile» a piazza del Duomo. Il totale della superficie delle aree pedonali in città fa 613.500 metri quadrati. Con un’accelerazione notevole registrata negli ultimi anni, rimarca l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli: dal 2011, quando erano meno di 388 mila mq, «le aree pedonali all’interno della Cerchia dei Bastioni sono quasi raddoppiate». E poi ci sono le strade car free. Sono 17 vie che passano di fronte a istituti scolastici che negli orari d’ingresso e d’uscita dei ragazzi diventano off limits al traffico. L’esperimento partito ormai quasi sette anni fa dalle vie Palermo, Casati e Rasori, oggi ha raggiunto un’estensione complessiva di quasi tre chilometri a difesa degli spostamenti quotidiani di novemila alunni.
L’orientamento della giunta però è investire soprattutto sulle «zone 30», in centro e in periferia: sono aree «a mobilità pedonale privilegiata» che dai 354 mila mq del 2011 si punta a estendere fin oltre 1,3 milioni mq. Le ultime sono nate tra via Lazzaretto e Tortona-Solari. E sono in programma (e in parte già finanziati) interventi al Corvetto, Qt8, Padova, Bovisa, Giambellino e Isola. Questa soluzione spesso si intreccia ai progetti di nuove piazze e riqualificazione di alcune esistenti, con accentuazione dell’aspetto pedonale dello spazio pubblico.
Nell’ambito del nuovo Pgt il Comune ha lanciato il suo «piano piazze». Dopo l’inaugurazione della nuova piazza davanti alla sede Fastweb, nei prossimi anni saranno ridisegnate tra le altre Sant’Agostino (5mila mq pedonali in più, la gara per i lavori è in fase di aggiudicazione), Cordusio, Castello, San Luigi, Affori e Luigi di Savoia. E i grandi piazzali lungo la circonvallazione, da Loreto a Lotto e Maciachini. Anche le sperimentazioni di «urbanistica tattica» non si fermeranno agli esempi di Dergano e Angilberto II: la prossima piazza in lista potrebbe essere piazza Gramsci in Chinatown.
Velocità limitata
L’obiettivo è triplicare i quartieri a mobilità dolce fino a 1,3 milioni di metri quadrati
L’assessore Granelli
Nel 2011 erano meno di 388 mila metri quadri Oggi sono 613 mila, pari a 90 campi da calcio