LE ISOLE RESTITUITE AI PEDONI
Libertà è anche riuscire ogni tanto a concedersi una pausa, ad alzare la testa dal grigio per cogliere qualche tinta colorata della vita, nonostante tutto. Ma prendiamocela, quando capita, questa libertà di dire che sì, qualcosa va al contrario, verso il buono e il giusto, senza temere di cadere troppo nell’ottimismo. Milano può ben dire che una corrente virtuosa la sta davvero elettrizzando, almeno nella sua dimensione ecologica e sociale. La notizia delle zone pedonali che aumentano con turbopercentuali, delle piazze (ultima, Treves) scippate al traffico, delle «zone 30» che si allargano a macchia d’olio, io ci metterei anche l’estrema speranza di scoperchiare i Navigli, tutto questo concorre a fare di questa città un bellissimo treno in corsa, magari con qualche viaggiatore imbronciato a bordo, tipo certi commercianti inscindibilmente legati al passaggio delle auto, ma in ogni caso lanciato verso la destinazione di una socialità diversa, meno alienante e meno arrabbiata. È un viaggio ancora lungo e tortuoso, perché viene da molto lontano, dai ritardi accumulati in tantissimi anni, ma la vera consolazione sta nel fatto che Milano ha preso l’andatura e la direzione giuste, senza alcuna intenzione di tornare indietro. Fare di una metropoli un luogo di vita commestibile, dando aria e sentimento agli spazi, è la sfida più estrema. Ma Milano è la vera città delle sfide.