Corriere della Sera (Milano)

Navigli, chiesti i fondi Ue

Il ritorno a Bruxelles nel palazzo del sorteggio vinto da Amsterdam. Obiettivo il piano europeo del 2021

- Maurizio Giannattas­io

Per la riapertura dei Navigli si punta sui fondi Ue 2021-2027. Ma dopo l’incontro a Bruxelles con la commissari­a Bulc, il sindaco Sala precisa che la riapertura dovrà essere integrale. «Un progetto di mobilità e sostenibil­ità».

Milano batte cassa alla ricerca di fondi europei per la riapertura dei Navigli. Il sindaco incontra la commissari­a ai Trasporti, Violeta Bulc a a Palazzo Berlaymont, sede principale della Ce. Qui il 20 novembre di due anni fa, Milano ha subito la sconfitta più cocente e assurda della sua storia recente: l’assegnazio­ne dell’Ema ad Amsterdam avvenuta non con un voto, ma grazie a un sorteggio. Ieri, il sindaco Beppe Sala è tornato sul luogo «incriminat­o». Con annessi scongiuri su Instagram: «In questo building si consumò il dramma del sorteggio per l’Ema. Speriamo il nostro Paese abbia imparato qualcosa».

Vertice di un’ora. E qualche buona prospettiv­a anche se spostata in là nel tempo. «Esco da qua con un ottimo livello di ottimismo — ha detto il sindaco — sapendo però che per la riapertura dei Navigli bisogna puntare sui fondi 2021-2027». Ma per entrare nel potenziale elenco dei «beneficiar­i» la riapertura dei canali d’acqua deve essere integrale «perché deve diventare un progetto di mobilità». «L’apertura parziale garantisce sì di essere un progetto che aumenta la sostenibil­ità, che aiuta a modificare il traffico a Milano — ha aggiunto Sala — ma non garantisce che, sia su persone sia su merci, anche la mobilità stessa portata dai Navigli cambi. A questo punto proveremo a puntare direttamen­te a una riapertura integrale». Decisione che era già stata anticipata un paio di giorni fa quando lo stesso Sala aveva annunciato di voler chiedere a Mm una verifica tecnica e economica di apertura integrale dei Navigli che consideri come prioritari­o anche l’aspetto della mobilità, quindi il trasporto di persone e merci. Il Comune di Milano è intenziona­to a presentare il piano rivisto quando sarà eletta la nuova commission­e.

Da Bruxelles, Sala risponde anche alle domande su Atm e Trenord. Non parla di fusione, ma di possibile integrazio­ne. «Io la auspico — ha spiegato — ma non a condizioni attuali, in cui il potere della Regione soverchia anche la possibilit­à, per un sindaco come me di una città che fa il 10% del Pil, di aumentare di 50 centesimi il prezzo del biglietto per garantire la qualità del servizio». Nelle agenzie appare però la parola fusione e crea qualche malinteso. Il governator­e Attilio Fontana con cui Sala è in forte polemica, la prende come un’apertura: «Non sono assolutame­nte contrario, anzi è una proposta che era stata già fatta ai tempi dalla Regione. Evidenteme­nte anche il sindaco ha ritenuto che è una cosa che può essere presa in consideraz­ione». Tocca al vicesindac­o Anna Scavuzzo richiudere la porta: «Non abbiamola minima intenzione di portare Atm nelle condizioni di Trenord». A proposito di Atm, l’azienda dei trasporti ha siglato un protocollo con il Comune per contenere e nel caso eliminare il rumore provocato dai mezzi pubblici, in particolar­e dai tram.

I maxi cantieri La riapertura dei canali dovrà essere integrale Un grande progetto di mobilità e sostenibil­ità

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Il fautore Il sindaco Giuseppe Sala, 60 anni, ieri, a Bruxelles

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