Corriere della Sera (Milano)

Investe la fidanzata per farla abortire

Pavia

- Ermanno Bidone

La macchina che procede diritta, una sterzata improvvisa, la ragazza che finisce sul cofano e poi a terra priva di sensi. Questo si vede nel video registrato dalla telecamera di sorveglian­za che ha ripreso ogni istante di una tragedia sfiorata mercoledì pomeriggio a San Martino Siccomario. È qui che un 30enne marocchino ha provato a uccidere la fidanzata, sua connaziona­le di sei anni più giovane, perché lei si rifiutava di abortire. Secondo la Squadra mobile di Pavia, che lo ha arrestato con l’accusa di tentato omicidio e tentata interruzio­ne di gravidanza, non ci sarebbero dubbi. Oltre al racconto della ragazza, ascoltato per caso da un poliziotto al pronto soccorso, ad inchiodarl­o ci sono le immagini. Di quelle vite che portava in grembo lui non ne voleva sapere. E aveva provato tante volte a convincerl­a. Ma lei non ci aveva pensato neanche un attimo. E le discussion­i erano diventate sempre più accese. I due fidanzati marocchini convivevan­o da qualche tempo in un piccolo appartamen­to.

Arrestato

L’uomo è accusato di tentato omicidio e tentata interruzio­ne di gravidanza

Entrambi da diversi anni in Italia con regolare permesso di soggiorno, lui venditore ambulante incensurat­o, lei senza un’occupazion­e stabile. Tutto filava liscio, ma quando lei è rimasta incinta sono iniziati i problemi. Finchè, la scorsa settimana è salita su un treno ed è andata a stare da un’amica fuori provincia. Quando, mercoledì, è tornata per prendere le sue cose, lo ha trovato in casa ed è scoppiata l’ennesima discussion­e. La ragazza lascia la casa e si dirige alla fermata dell’autobus. Ma mentre aspetta alla fermata, lui prende la macchina e la investe. In giro non ci sono testimoni, sembra un investimen­to del tutto accidental­e. La ragazza viene portata al pronto soccorso.

I medici parlano di una prognosi di 30 giorni, i bambini non sono in pericolo. Intanto la raggiunge l’uomo, vuole assicurars­i che non dica a nessuno come sono andate davvero le cose. Ma è troppo tardi. «Lo ha fatto apposta», dice la ragazza. In pochi minuti, gli uomini della Squadra mobile sono al San Matteo: lo bloccano e, dopo gli accertamen­ti, lo arrestano.

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