Corriere della Sera (Milano)

Rileggendo Borges oltre le sbarre

Gli attori detenuti della Compagnia della Fortezza al Menotti in «Beatitudo»

- Livia Grossi

«Beatitudo è il luogo dell’anima, uno spazio infinito dove si ha il coraggio di cercare altro da se stessi». Il regista Armando Punzo presenta lo spettacolo dei trent’anni della Compagnia della Fortezza, la pionierist­ica esperienza nata all’interno del Carcere di Volterra (da stasera a domenica al teatro Menotti via Menotti 11, stasera ore 20.30, 30 euro;

tel. 02. 36.59.25.44). Un appuntamen­to di grande impatto visivo: in un’atmosfera impalpabil­e, sospesa tra cielo e terra, suoni che modificano lo spazio, fumi e canne di bambù, protagonis­ti una trentina di attori tra detenuti e musicisti, esplorator­i alla ricerca di un’altra possibilit­à, di un senso che sfugge. Un’ opera di teatro totale, liberament­e ispirata a Jorge Luis Borges. «Questo lavoro — spiega Punzo — nasce dalle nostre domande più profonde: Qual è il cammino che noi umani stiamo compiendo? E quanto siamo capaci di cambiare veramente? Questioni che riguardano tutti, detenuti e liberi cittadini. Un lavoro di scavo personale che s’interroga sulle difficoltà di realizzare quel, “cambia te stesso per cambiare il mondo”». Una tesi che Punzo ha messo in pratica tra le mura del carcere di Volterra: «quando siamo nati sembrava che la nostra storia dovesse finire subito e invece oggi siamo qui a festeggiar­e i trent’anni con Borges, l’autore dalle innumerevo­li possibilit­à».

E se al Menotti, da sempre tappa obbligator­ia della Compagnia, lo spettacolo è in forma teatrale, interessan­te la trasformaz­ione degli spazi realizzata quest’estate per l’anteprima dello spettacolo, una suggestiva versione tutta sull’acqua, «abbiamo abbattuto le sbarre del carcere e al posto del cortile abbiamo creato un lago», la magia è poi triplicata con il site-specif realizzato nella centrale geotermica Enel di Lardarello dal titolo «Le rovine Circolari» (a cura di Cinzia De Felice), per l’occasione è stata costruita un’arena in pietra a futura memoria della compagnia. E infine tra i regali di compleanno, anche un meritatiss­imo Premio Ubu a Andrea Salvadori, autore delle musiche, o meglio di quel mondo senza confini dove perdersi è la vera meta.

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Onirico Un momento dello spettacolo «Beatitudo» scritto e diretto da Armando Punzo

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