Corriere della Sera (Milano)

DA BRERA AL POLDI PEZZOLI L’ARTE RENDE GRANDE MILANO

- Vittorio Carreri Pronto soccorso/1 Francesco Pedilarco A. Polh e S. Malavasi gschiavi@rcs.it Andrea Bellone Pronto soccorso/2 Stefano Magnone

È frequente la lamentela, spesso legittima, di persone che rimangono in attesa ore al Pronto soccorso. Mi chiedo come mai non venga mai posta la vera domanda: perché i cittadini che arrivano al Pronto soccorso devono aspettare ore e ore? Premesso che il 20% circa dei cittadini che giunge in Ps (come in Usa, Inghilter- Caro Schiavi, la Madonna fiamminga donata dalla famiglia Luciana Forti è un colpo formidabil­e di bravura che testimonia le ottime relazioni del museo Poldi Pezzoli. Il tratto fiammingo è evidente e Antonello vi si è spesso ispirato: tela sublime. Ho visitato nei giorni scorsi la collezione delle porcellane e degli orologi al Poldi: fantastica. Sono sicuro se venissero offerti altri 200 metri di spazio adiacente al museo, la direttrice Annalisa Zanni li riempirebb­e di capolavori. Un altro momento straordina­rio l’ho vissuto con le rappresent­azioni del mito di Orfeo, unici nel racconto e nella esposizion­e, che per anni sono stati custoditi alla Biblioteca Sormani. Milano che ambisce a competere con le grandi capoitali europee deve puntare sull’arte e valorizzar­la.

Siamo stati alla Pinacoteca di Brera dopo alcuni mesi per una visita guidata e l’abbiamo trovata rinnovata, non solo nei colori delle pareti delle sale, ma anche nella valorizzaz­ione delle opere e nella «guida» del visitatore. Non possiamo che ringraziar­e il direttore J ames Bradburne per il rinnovamen­to di questo ricchissim­o museo, augurando un lungo futuro a Brera. ra, Canada) non ha bisogno realmente del Ps, non necessita di cure urgenti, ecco la risposta:

Mancano strutture territoria­li che lavorino sulle 24 ore in grado di effettuare una diagnostic­a di base e quindi possano fare filtro sull’accesso diretto in Ps prima di passare dal medico curante (il 90% circa dei cittadini si reca in Ps su propria iniziativa).

Manca una visione dinamica dell’ospedale che consenta di immaginare una disponibil­ità supplement­are di posti letto nei periodi di eccezional­e ma prevedibil­e superaffol­lamento del Ps, ad esempio in corso di epidemia influenzal­e. In questi periodi il Ps lavora su un duplice binario: i pazienti in attesa di visita ed i

Cari Pedilarco, Polh e Malavasi, nel momento magico di Milano, arte e cultura hanno un ruolo speciale: mai come oggi l’offerta di Milano è condivisa e apprezzata dal pubblico e mai come oggi i musei dialogano fra loro, creando alleanze importanti che danno risultati evidenti, confermate dai numeri sempre più alti dei turisti. La collaboraz­ione fra Poldi Pezzoli e Gallerie d’Italia nella mostra sul Romanticis­mo, per esempio, ne ingigantis­ce gli effetti.

«È il momento giusto per insistere e valorizzar­e i tesori nascosti che la citta ancora possiede», dice il critico d’arte Stefano Zuffi. In effetti l’effervesce­nza del Poldi Pezzoli e il nuovo corso di Brera, guidati con competenza e passione, ci dicono che esiste un legame diretto tra l’investimen­to nella cultura e Milano: ed è un legame ben corrispost­o.

La città, in poche centinaia di metri, è diventata un museo diffuso che offre percorsi sempre più interessan­ti. Ma di musei, forse, oggi ne servirebbe un altro, speciale, in grado di raccontare attraverso l’arte la storia di Milano. Le alleanze ci sono, basterebbe un progetto e un po’ di buona volontà (politica). pazienti che stazionano in Ps per 12-24-72-96 ore in attesa di una collocazio­ne adeguata nei reparti. Ciò rallenta di molto la processazi­one dei pazienti, la presa in carico e la diagnostic­a, con un aumento sproposita­to di ore di attesa. Manca un riconoscim­ento dell’attività usurante del medico e degli infermieri di Ps. Sono sempre più frequenti le volte in cui i concorsi per medici dell’urgenza sono senza candidati: la turnistica dei medici di Ps, troppo svantaggia­ta a confronto delle altre specialità, la gestione contempora­nea di 20-25 pazienti a turno, la difficoltà a gestire la permanenza prolungata di pazienti in Ps, la difficoltà a ricoverare, la presenza di organici di Ps spesso non adegua- Nessuno si chiede perché negli ultimi anni gli accessi ai Pronto soccorso sono aumentati in modo smisurato senza che nessuna delle aziende pubbliche o private abbia investito un ghello nel Pronto soccorso. Risposta: blocco del turnover, scelte sbagliate della Regione che sperpera denaro mantenendo aperti Ps che non avrebbero senso di esistere. Il privato realmente è parte della rete dell’emergenza/urgenza? No, salvo alcune realtà ben note e molto limitate (come San Raffaele e Poliambula­nza a Brescia). Però si continuano a tenere aperti Ps privati più per necessità di accreditam­ento che per necessità clinico-organizzat­ive. Meglio sarebbe chiuderli e utilizzare le risorse in altro modo. I pazienti ricorrono al Ps spesso perché non trovano risposte nei territori. La colpa è sempre degli ospedali e di chi ci lavora. Il sistema mostra la corda ma non interessa a nessuno, tranne a qualche piccola sigla sindacale che cerca di far sentire la sua voce.

Scelte sbagliate

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