DA BRERA AL POLDI PEZZOLI L’ARTE RENDE GRANDE MILANO
È frequente la lamentela, spesso legittima, di persone che rimangono in attesa ore al Pronto soccorso. Mi chiedo come mai non venga mai posta la vera domanda: perché i cittadini che arrivano al Pronto soccorso devono aspettare ore e ore? Premesso che il 20% circa dei cittadini che giunge in Ps (come in Usa, Inghilter- Caro Schiavi, la Madonna fiamminga donata dalla famiglia Luciana Forti è un colpo formidabile di bravura che testimonia le ottime relazioni del museo Poldi Pezzoli. Il tratto fiammingo è evidente e Antonello vi si è spesso ispirato: tela sublime. Ho visitato nei giorni scorsi la collezione delle porcellane e degli orologi al Poldi: fantastica. Sono sicuro se venissero offerti altri 200 metri di spazio adiacente al museo, la direttrice Annalisa Zanni li riempirebbe di capolavori. Un altro momento straordinario l’ho vissuto con le rappresentazioni del mito di Orfeo, unici nel racconto e nella esposizione, che per anni sono stati custoditi alla Biblioteca Sormani. Milano che ambisce a competere con le grandi capoitali europee deve puntare sull’arte e valorizzarla.
Siamo stati alla Pinacoteca di Brera dopo alcuni mesi per una visita guidata e l’abbiamo trovata rinnovata, non solo nei colori delle pareti delle sale, ma anche nella valorizzazione delle opere e nella «guida» del visitatore. Non possiamo che ringraziare il direttore J ames Bradburne per il rinnovamento di questo ricchissimo museo, augurando un lungo futuro a Brera. ra, Canada) non ha bisogno realmente del Ps, non necessita di cure urgenti, ecco la risposta:
Mancano strutture territoriali che lavorino sulle 24 ore in grado di effettuare una diagnostica di base e quindi possano fare filtro sull’accesso diretto in Ps prima di passare dal medico curante (il 90% circa dei cittadini si reca in Ps su propria iniziativa).
Manca una visione dinamica dell’ospedale che consenta di immaginare una disponibilità supplementare di posti letto nei periodi di eccezionale ma prevedibile superaffollamento del Ps, ad esempio in corso di epidemia influenzale. In questi periodi il Ps lavora su un duplice binario: i pazienti in attesa di visita ed i
Cari Pedilarco, Polh e Malavasi, nel momento magico di Milano, arte e cultura hanno un ruolo speciale: mai come oggi l’offerta di Milano è condivisa e apprezzata dal pubblico e mai come oggi i musei dialogano fra loro, creando alleanze importanti che danno risultati evidenti, confermate dai numeri sempre più alti dei turisti. La collaborazione fra Poldi Pezzoli e Gallerie d’Italia nella mostra sul Romanticismo, per esempio, ne ingigantisce gli effetti.
«È il momento giusto per insistere e valorizzare i tesori nascosti che la citta ancora possiede», dice il critico d’arte Stefano Zuffi. In effetti l’effervescenza del Poldi Pezzoli e il nuovo corso di Brera, guidati con competenza e passione, ci dicono che esiste un legame diretto tra l’investimento nella cultura e Milano: ed è un legame ben corrisposto.
La città, in poche centinaia di metri, è diventata un museo diffuso che offre percorsi sempre più interessanti. Ma di musei, forse, oggi ne servirebbe un altro, speciale, in grado di raccontare attraverso l’arte la storia di Milano. Le alleanze ci sono, basterebbe un progetto e un po’ di buona volontà (politica). pazienti che stazionano in Ps per 12-24-72-96 ore in attesa di una collocazione adeguata nei reparti. Ciò rallenta di molto la processazione dei pazienti, la presa in carico e la diagnostica, con un aumento spropositato di ore di attesa. Manca un riconoscimento dell’attività usurante del medico e degli infermieri di Ps. Sono sempre più frequenti le volte in cui i concorsi per medici dell’urgenza sono senza candidati: la turnistica dei medici di Ps, troppo svantaggiata a confronto delle altre specialità, la gestione contemporanea di 20-25 pazienti a turno, la difficoltà a gestire la permanenza prolungata di pazienti in Ps, la difficoltà a ricoverare, la presenza di organici di Ps spesso non adegua- Nessuno si chiede perché negli ultimi anni gli accessi ai Pronto soccorso sono aumentati in modo smisurato senza che nessuna delle aziende pubbliche o private abbia investito un ghello nel Pronto soccorso. Risposta: blocco del turnover, scelte sbagliate della Regione che sperpera denaro mantenendo aperti Ps che non avrebbero senso di esistere. Il privato realmente è parte della rete dell’emergenza/urgenza? No, salvo alcune realtà ben note e molto limitate (come San Raffaele e Poliambulanza a Brescia). Però si continuano a tenere aperti Ps privati più per necessità di accreditamento che per necessità clinico-organizzative. Meglio sarebbe chiuderli e utilizzare le risorse in altro modo. I pazienti ricorrono al Ps spesso perché non trovano risposte nei territori. La colpa è sempre degli ospedali e di chi ci lavora. Il sistema mostra la corda ma non interessa a nessuno, tranne a qualche piccola sigla sindacale che cerca di far sentire la sua voce.
Scelte sbagliate