Lotta allo sfitto La Regione cambia marcia
Sul sito della Regione il numero aggiornato delle abitazioni recuperate. «Segnale anti abusivismo»
Soltanto a gennaio gli alloggi recuperati a Milano sono stati 457. Sommati a quelli liberati e risanati il conteggio arriva a 559. L’Aler e la Regione vogliono premere l’acceleratore sul fronte della lotta all’abusivismo e, quindi, alla precondizione che lo favorisce: gli alloggi sfitti. E per questo lanciano una sorta di sfida aperta: un contatore online per mostrare in tempo reale la quantità di case pronte per essere riassegnate.
«La Regione ha avviato nel biennio 2016-18 alcuni importanti programmi di recupero, finanziati per il 49 per cento con risorse nazionali e per il 51 per cento regionali, per un totale superiore ai 78,4 milioni di euro — spiega l’assessore regionale alle politiche sociali e abitative, Stefano Bolognini — finalizzati a immettere nuovamente nel circuito dell’edilizia pubblica residenziale alloggi ristrutturati e pronti per l’assegnazione tramite bando. Restituendoli alla comunità. Ad oggi abbiamo concluso il 40 per cento degli interventi, i restanti lavori sono in corso di realizzazione e si concluderanno nel biennio 2019/2020».
Per rendere visibile ed evidente questo lavoro, Palazzo Lombardia ha deciso di pubblicare online un contatore aggiornato (quasi) in tempo reale. Si chiama «Zero sfitti Aler», è ospitato dal portale della stessa Regione e mostra lo stato di avanzamento per tutte le Aler territoriali. «Stiamo mettendo a disposizione dei cittadini delle informazioni che li aggiornano quasi in diretta sullo stato dell’arte nel delicatissimo e centrale sistema dell’edilizia residenziale pubblica, informandoli con trasparenza e puntualità sull’avanzamento dei lavori». E aggiunge: «L’ultimo aggiornamento risale al 31 gennaio e fa segnare un aumento degli appartamenti recuperati di 559 unità, il che porta il numero complessivo di quelli disponibili a gennaio a 1.843 unità dai 1.284 che erano a dicembre. Mi sembra un’altra dimostrazione dell’attenzione che la giunta Fontana pone al bisogno di edilizia residenziale pubblica».
Il fronte delle case popolari, tuttavia, resta ancora vasto e tormentato. Soprattutto a Milano. Mentre è in corso l’operazione di risanamento del quartiere Giambellino-Lorenteggio, altri caseggiati Aler restano in attesa di interventi strutturali. «Mi fa piacere che con il contatore abbiano voluto copiare il Comune di Milano — commenta Carmela Rozza, consigliere regionale del Pd — e speriamo che da questa competizione arrivino risultati. Un problema che rimane non affrontato — aggiunge — è il degrado diffuso, va bene recuperare il Giambellino, ma ci sono altri cittadini che hanno bisogno di vivere degnamente. E il guaio è che mediamente gli appartamenti recuperati sono piccoli, non adatti alle famiglie. E senza famiglie non si risanano socialmente i quartieri».
Tabella di marcia Abbiamo completato quasi la metà dei lavori, il resto si concluderà entro il 2020