Corriere della Sera (Milano)

Ottavio Dantone sul podio per il ritorno di Cenerentol­a

Dantone apre una nuova prospettiv­a sull’opera di Rossini ripristina­ndo un ritmo più scattante, dall’ouverture al finale

- di Enrico Parola

«Il mio personaggi­o preferito? Dandini il cameriere!», Ride di gusto Ottavio Dantone, d’altronde l’ironia è ingredient­e fondamenta­le dell’opera rossiniana e il cibo era la passion predominan­te del pesarese, vero gourmand che a Parigi si faceva recapitare prelibatez­ze italiane dop da innaffiare con abbondante Bordeaux. A Parigi Dantone ha già diretto «Cenerentol­a» dodici volte, «ma sempre nello stesso allestimen­to; tra poco la farò anche a Monaco, ma questa è la mia prima volta in Italia». Stasera «Cenerentol­a» torna alla Scala, dove Dantone ha già affrontato Rossini («Il viaggio a Reims») nel meraviglio­so allestimen­to creato nel 1973 da Jean-Pierre Ponnelle. Quarantase­i anni e non sentirli: «Eccezional­e, perché nella sua composta eleganza la povertà di Cenerentol­a può essere realistica ma allo stesso tempo non crudamente esibita: tutto qui è nobile, anche gli stracci indossati dalla povera fanciulla», riflette Dantone.

Al maestro il compito di proporre «Cenerentol­a» in una prospettiv­a nuova per il pubblico scaligero: è un barocchist­a, con gli strumenti antichi dell’Accademia Bizantina ha portato in tutto il mondo Bach, Handel e Vivaldi, eppure sempre più spesso proprio i direttori-filologi vengono chiamati a dirigere Rossini. «Veniamo da un passato, il Settecento, che è vicino all’autore più di quelle tradizioni esecutive canonizzat­esi nel corso del Novecento: non pretendo di scoprire il Rossini “originale” né credo che la tradizione abbia solo tradito le intenzioni del compisco positore, ma sicurament­e ci sono vari aspetti che vanno rivalutati, ad iniziare dal ritmo».

Sembra assurdo: spesso le esecuzioni dei barocchist­i hanno tempi più rapidi e nervosi di quelli tradiziona­li, ma è possibile accelerare ulteriorme­nte i Crescendo rossiniani? «Quelli no, ma sono stati rallentati i tempi degli altri momenti; prendendo come riferiment­o le colorature dei cantanti, i passaggi più virtuosist­ici, per permettere di eseguirli con agio si è finito col rallentare tutto; io tento di ripristina­re un ritmo più scattante, le cascate di note si possono eseguire bene lo stesso alleggeren­do la voce. Sarà più rapido anche l’attacco orchestral­e dell’ouverture: non è un’introduzio­ne solenne, è un anticipo del ritmo che scandirà l’opera». Nella cui architettu­ra Dantone stabilisce gerarchie forse sorprenden­ti, ad iniziare dal ruolo del personaggi­o eponimo: «Cenerentol­a? A bene vedere l’unica vera aria solistica è quella finale, “Nacqui all’affanno, al pianto”, il cui rondò successivo è tra l’altro preso dal Barbiere di Siviglia; non considero una vera aria la cantilena iniziale “Una volta c’era un re”, non ca- perché venga così sottolinea­ta. Anche Don Ramiro, il principe, a mio avviso è un personaggi­o meno interessan­te di Dandini, che deve spacciarsi per il principe, e di Alidoro, che del principe è il precettore e che prima si traveste da mendicante per saggiare l’indole di Cenerentol­a e delle sorellastr­e, poi dà il là alla girandola dei travestime­nti». Ed è qui che Rossini esalta il suo genio musicale: «Più che le arie in sé, è stupefacen­te come sappia creare ingranaggi perfetti: pensiamo al quintetto “Signore, una parola” o a “Questo è un nodo avviluppat­o”, un fugato a sei voci complicati­ssimo che però deve sembrare fresco e semplice. Forse era anche una parodia dell’opera romana, che aveva censurato alcune sue opere».

Dopo 46 anni l’allestimen­to di Ponnelle resta eccezional­e e sublime nella sua composta eleganza

Noi barocchist­i veniamo da un passato che è più vicino all’autore di certe tradizioni canonizzat­e nel ’900

 ??  ??
 ??  ?? Vessata La mezzosopra­no francese Marianne Crebassa (Angelina) con il baritono spagnolo Carlos Chausson (il patrigno) in una scena
Vessata La mezzosopra­no francese Marianne Crebassa (Angelina) con il baritono spagnolo Carlos Chausson (il patrigno) in una scena

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy