Un panino chiamato «il terun» divide l’Italia
Brianza
idea era di lanciare l’ultima creazione, un panino a base di pane ambrato, black angus, mozzarella di bufala e altri prodotti tipici del Sud, usando l’arma a doppio taglio dell’ironia. I titolari di «Pane&Trita», tre imprenditori meridionali con locali a Muggiò, Seregno e Cantù, hanno pensato di ribattezzarlo «il Terun». La trovata ha provocato polemiche sui social e in televisione. Il primo a manifestare il proprio disappunto è stato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi in Campania, cui ha fatto eco Gianni Simioli, conduttore di una radio napoletana. I due hanno accusato gli imprenditori di avere compiuto «una scelta di marketing inelegante e poco appropriata in un paese che vive in un clima di discriminazione e contrapposizione territoriale». Il fatto poi che per pubblicizzare il nuovo prodotto sia stato scelto lo slogan «Tel chi el terun», ha reso ancora più dure le critiche di Borrelli e Simioli. «Ricorda le becere discriminazioni alle quali sono stati sottoposti nel Dopoguerra siciliani, napoletani, calabresi e pugliesi che hanno abbandonato la loro terra per andare al Nord». Al coro di protese si è unita anche Barbara D’Uso che, su Canale5, ha manifestato il suo dissenso: «Siete mai entrati in un bar e avete chiesto “per favore mi dia un terun”? Non ci trovo niente da ridere». I titolari delle paninoteche non ci stanno e replicano citando un famoso slogan degli anni Sessanta: «Il nostro obiettivo è esorcizzare anni di umiliazioni e prese per i fondelli con l’arma dell’ironia, un panino non fomenta l’odio, ma solo l’appetito<. Sulla questione è intervenuto anche il vice capogruppo in consiglio regionale della Lega, Andrea Monti. «Qui in Brianza siamo abituati a correre, mangiare un panino al volo e se possibile farci quattro risate. Fra l’altro sembra che gli imprenditori stiano ricevendo attacchi ignobili e per questo motivo intendo candidare il panino il terun al Premio Rosa Camuna della Lombardia».