I gesti da premiare
CITTADINI E MAESTRI DI CORAGGIO
Non è un’altra Milano quella si premia da vent’anni con il Panettone d’oro, simbolo di civismo e di umanità. È la stessa Milano di sempre, che diventa immensamente grande nei suoi esempi concreti di solidarietà. Ma ogni volta che si leggono i nomi dei cittadini e delle associazioni che tamponano con il volontariato le ferite e le ingiustizie della vita e si sente dire «grazie» anche da chi dovrebbe essere ringraziato, vien voglia di abbracciare tutti, come avrebbe voluto fare l’arcivescovo Delpini l’altra sera, al teatro dell’Arte alla Triennale. C’è un bene immenso che penetra questa città, ha detto Delpini, che incoraggia la perseveranza e il contagio. I suoi protagonisti sono persone comuni che difendono la libertà e sanno perdonare, ma soprattutto offrono agli altri qualcosa di molto prezioso: il proprio tempo. Non compiono un dovere, scelgono di essere utili. Milano è Milano anche per questo e il Coordinamento dei Comitati, che dal 1999 organizza il premio alla virtù civica, fa bene a ricordarlo. Alla Triennale ci sono pensionati, bambini, disabili, preti, insegnanti, stranieri e c’è anche Matteo Nassigh, un giovane con disabilità che parla attraverso una lavagna e ha fatto di questo una molla per la vita: dalla sua esperienza è nata un’associazione che si prende cura di tutti coloro che come lui devono superare mille barriere. Mentre la mamma legge le sue parole, il pubblico si alza in piedi: standing ovation. È una lezione di coraggio e di speranza, per Milano, nel santuario della creatività.