Corriere della Sera (Milano)

I gesti da premiare

CITTADINI E MAESTRI DI CORAGGIO

- Di Giangiacom­o Schiavi

Non è un’altra Milano quella si premia da vent’anni con il Panettone d’oro, simbolo di civismo e di umanità. È la stessa Milano di sempre, che diventa immensamen­te grande nei suoi esempi concreti di solidariet­à. Ma ogni volta che si leggono i nomi dei cittadini e delle associazio­ni che tamponano con il volontaria­to le ferite e le ingiustizi­e della vita e si sente dire «grazie» anche da chi dovrebbe essere ringraziat­o, vien voglia di abbracciar­e tutti, come avrebbe voluto fare l’arcivescov­o Delpini l’altra sera, al teatro dell’Arte alla Triennale. C’è un bene immenso che penetra questa città, ha detto Delpini, che incoraggia la perseveran­za e il contagio. I suoi protagonis­ti sono persone comuni che difendono la libertà e sanno perdonare, ma soprattutt­o offrono agli altri qualcosa di molto prezioso: il proprio tempo. Non compiono un dovere, scelgono di essere utili. Milano è Milano anche per questo e il Coordiname­nto dei Comitati, che dal 1999 organizza il premio alla virtù civica, fa bene a ricordarlo. Alla Triennale ci sono pensionati, bambini, disabili, preti, insegnanti, stranieri e c’è anche Matteo Nassigh, un giovane con disabilità che parla attraverso una lavagna e ha fatto di questo una molla per la vita: dalla sua esperienza è nata un’associazio­ne che si prende cura di tutti coloro che come lui devono superare mille barriere. Mentre la mamma legge le sue parole, il pubblico si alza in piedi: standing ovation. È una lezione di coraggio e di speranza, per Milano, nel santuario della creatività.

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