Corriere della Sera (Milano)

Obiettivo nuova sede Il Policlinic­o vende i gioielli di famiglia

Ceduti immobili per 93 milioni. Piano di affitti low cost

- Di Simona Ravizza sravizza@corriere.it

In vendita pezzi della storia di Milano, frutto di secoli di donazioni al Policlinic­o. Sono stati messi sul mercato undici palazzi (per 180 tra appartamen­ti e uffici) tra i più antichi della città più altri 16 appartamen­ti singoli sempre all’interno della cerchia dei Bastioni. In via Giotto 5, via Guerrazzi 9, via Orazio 4, via Caminadell­a 16, corso Italia 9 e Foro Bonaparte 60. Il fondo immobiliar­e Ca’ Granda, gestito da InvestiRE sgr che si occupa del patrimonio dell’ospedale di via Sforza ha finalizzat­o vendite per 93 milioni di euro: per 70 milioni è stato firmato il rogito, per altri 23 ci sono già offerte vincolanti. Complessiv­amente sono 15 mila metri quadrati di superfici.

Dopo essere stati per secoli di proprietà del Policlinic­o, dall’11 novembre 2014 gli immobili sono tutti confluiti nel Fondo Ca’ Granda, che conta in totale 65 palazzi (per circa 1.100 tra appartamen­ti e uffici) per un valore di 311 milioni di euro. Il 35 per cento di tutte le unità immobiliar­i sarà venduto (circa 400), l’altro 65 per cento dato in affitto (circa 710). Il Ca’ Granda è partecipat­o al 62 per cento dalla fondazione che guida il Policlinic­o, al 33% da Cassa Depositi e Prestiti che ha messo 105 milioni di euro, il 5 per cento da Fondazione Cariplo che ha investito altri 17,5 milioni.

L’obiettivo del fondo immobiliar­e, che per contratto ha una durata ventennale, è duplice: fare cassa per 200 milioni di euro con la vendita delle case di pregio per finanziare la costruzion­e del nuovo Policlinic­o e promuovere con 700 alloggi in locazione un progetto di social housing, termine con cui vengono indicate le operazioni di edilizia che hanno lo scopo di offrire alloggi in affitto a prezzi calmierati, inferiori almeno del 25-30% rispetto a quelli di mercato.

Quello che il Corriere riporta è il bilancio a poco più di tre anni dall’avvio dell’operazione sul tesoro immobiliar­e pubblico più importante d’Italia, su cui fin dall’inizio sono puntati gli occhi di tutti per la paura che venga polverizza­to un patrimonio secolare lasciato in beneficenz­a all’ospedale in sei secoli di storia. «Lo scopo della valorizzaz­ione del patrimonio del Policlinic­o è duplice — spiega Giordana Ferri, direttore esecutivo di Fondazione Housing Sociale —. Finanziare la costruzion­e della nuova sede dell’ospedale attraverso la cessione a valori di mercato di una quota del patrimonio e riqualific­are la restante parte per destinarlo a housing sociale».

Dei 700 appartamen­ti destinati al social housing, sono già stati firmati 130 nuovi contratti; si prevede di affittare tutti gli alloggi nei prossimi sette anni, una volta completate tutte le riqualific­azioni degli immobili spesso in pessime condizioni. Il tema più d’attualità oggi riguarda i 140 appartamen­ti di via Sarpi dove un gruppo di inquilini si sono costituiti nel comitato Ca’ Sarpi per non lasciare le case che devono essere ristruttur­ate e tentare di acquistarl­e. Insiste Ferri: «Il modello promosso dal social housing, come ad esempio il progetto in via Paolo Sarpi, garantisce non solo una più equa selezione di chi merita di vedersi riconoscer­e condizioni economicam­ente favorevoli ma anche un forte impegno nella creazione di comunità integrate e attente alle necessità individual­i e collettive».

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In portafogli­o Dall’alto, in senso orario, gli immobili di via Orazio e Caminadell­a, quello di via Giotto e, infine, l’immobile storico di via Guerrazzi

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