Fiori a San Valentino Le rose insidiate dai tulipani e dai petali di campo
Il classico simbolo della passione è insidiato da fiori di campo, ranuncoli e tulipani nei bouquet più richiesti a San Valentino
Nel giorno di San Valentino, a Milano, la classica rosa rossa, simbolo di passione, è ormai affiancata da altri omaggi d’amore originali: fiori di campo, tulipani, ranuncoli, persino cardi a comporre il bouquet. Oggi sono diversi i negozi che offrono proposte floreali fantasiose e innovative.
Una limousine bianca, la Traviata a tutto volume, un mazzo di rose rosse. Così Richard Gere faceva la sua dichiarazione d’amore a Julia Roberts in «Pretty woman». Ma, se ad andare sul classico non si sbaglia mai, è pur vero che i gusti cambiano. Oggi a Milano per dire «ti amo» nel giorno di San Valentino la rosa rossa, simbolo di passione, ha un po’ perso smalto e mazzi più spontanei, fiori di campo, composizioni spurie ne insidiano il primato. A chi si deve questo cambio? Certamente uno dei responsabili è l’olandese Piet Oudolf, maestro dei giardini spontanei riconosciuto come il più grande paesaggista al mondo, autore di interventi che hanno fatto storia come l’High Line di New York e di recente la Biblioteca degli Alberi a Milano realizzata in collaborazione con la paesaggista Petra Blaisse. In questa direzione si muovono i tre soci di Clori Home and Flowers all’ombra di Sant’Eustorgio che a metà marzo aprirà una seconda sede anch’essa piena di charme in corso di Porta Vigentina 36. «La nostra convinzione — spiega Francesca — è che ricevere un mazzo possa essere l’occasione per scoprire un fiore nuovo che prima non si conosceva. Il disordine è nella nostra impostazione e la natura la nostra ispiratrice. Ecco allora che per San Valentino proporrei un bouquet allegro e colorato. Se non vogliamo rinunciare alle rose, opterei per i grappolini di rose francesi da abbinare al tulipano che è di stagione, alla ginestra, agli anemoni, al papavero che annuncia la primavera imminente. A contorno, aggiungerei un rametto di asparagina e uno di wax che dà il sapore di campo. Infine il ranuncolo dona quella punta di rosso che significa passione e, poiché dura a lungo, è anche di buon auspicio per la relazione d’amore».
Da Offfi all’Isola, anche Mario Nobile alle classiche rose rosse preferisce composizioni più spontanee. «Il sushi di fiori, una struttura di spugna avvolta con foglie o tessuto che fornisce ai fiori l’acqua necessaria, è pratica e d’effetto, perfetta da regalare. Per un bouquet romantico propongo di usare le rose gravity, l’iperico come portafortuna, il cardo eryngium a ricordare che in tutti i rapporti ci sono anche i momenti spinosi e infine, come elemento verde, l’erba panico verga».
A favore della tradizione è, invece, Irene Cuzzaniti de La Fioreria della Cascina Cuccagna. «Personalmente penso che le feste canoniche non siano quelle giuste per inventare soluzioni alternative. Lo sforzo sta nell’essere originali nella tradizione: quindi direi rose, rose e rose. Magari accostando al rosso il rosa, il lilla, i viola, abbinamenti un po’ inglesi e incredibilmente romantici». Infine, Silvia Lora Ronco, per tutti Silviadeifiori, maestra d’Arte floreale con laboratorio in via Balestrieri 5 e un apecar pieno di fiori che gira per le strade di Milano, propone cappelliere e flower box colmi di rose. «Ma lancio anche un’altra idea, più audace e divertente. Un AAA cercasi innamorato per affittare apecar pieno di fiori». Un gesto che metterebbe all’angolo perfino Richard Gere.