Disfida Ema Da governo e Comune ricorsi bis ai tribunali Ue
Il caso Amsterdam
Atto dovuto. Per non far decadere i ricorsi principali che contestano l’assegnazione ad Amsterdam della sede dell’Ema. Il governo si rivolge direttamente alla Corte di giustizia europea e impugna il regolamento del 2018 che ha ufficializzato la vittoria-beffa della capitale dei Paesi Bassi. Impugnazione analoga al Tribunale Ue in Lussemburgo, da parte del Comune. Senza l’impugnazione del regolamento, il ricorso presentato lo scorso febbraio avrebbe rischiato di diventare improcedibile. «Il nuovo ricorso — spiega la Farnesina — conferma la determinazione italiana a far debitamente verificare, a livello giurisdizionale,la legittimità delle procedure seguite per stabilire la nuova sede dell’Ema, a fronte del fatto che la candidatura di Milano offriva tutte le garanzie immediate per la continuità operativa di Ema». «Bene il ricorso del Governo — dice il governatore Attilio Fontana — aspettiamo con fiducia l’esito». Interviene anche Diana Bracco, rappresentante del mondo delle imprese nella cabina di regia per la candidatura: «È una buona notizia. Noi, come sistema privato, denunciamo da sempre le falle di un processo di assegnazione che non ha coinvolto il Parlamento e ha affidato la propria scelta alla sorte». Nessuno però si fa eccessive illusioni: «Non so quante possibilità ci siano — dice il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi —. Avremmo auspicato un’attenzione quando c’era la gara».