Corriere della Sera (Milano)

Spaccio di sostanze dopanti, agente culturista a processo

Cremona, chiusa l’indagine sul traffico di anabolizza­nti. Nei guai anche il medico che rilasciava ricette

- Francesca Morandi

CREMONA Da quando gli sono stati tolti gli arresti domiciliar­i, Vincenzo Catapano, 47 anni, poliziotto bodybuilde­r in servizio prima alle Volanti, poi alla sala operativa della questura di Cremona, è tornato a frequentar­e la palestra con assiduità. L’agente, poi sospeso, è il personaggi­o chiave della prima inchiesta sul doping nella città del Torrazzo e che ha coinvolto anche Loris Losi , 32enne istruttore del Lodigiano, e Biagio Varriale, 29 anni, di Cremona, tutti con i muscoli pompati. E tutti ora sottoposti all’obbligo di presentars­i alla polizia giudiziari­a. Nei guai è finito anche un medico che avrebbe confeziona­to una falsa ricetta.

La Procura ha chiuso le indagini sullo smercio sottobanco degli ultimi ritrovati dell’arte farmaceuti­ca che gonfia i muscoli. Nell’avviso che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio, a poliziotto e istruttore si contesta la commercial­izzazione di farmaci e sostanze idonei a modificare le condizioni psicofisic­he o biologiche dell’organismo al fine di alterare le prestazion­i agonistich­e degli atleti. Roba con cui ci si gonfia anche il portafogli­o. I due si sarebbero procurati gli anabolizza­nti fuori dai canali ufficiali, prendendo direttamen­te contatti con fornitori per poi piazzarli ai clienti appassiona­ti di body building, ai quali avrebbero ceduto anche il nandrolone contenuto nella tabella A dei medicinali a base di sostanze stupefacen­ti e psicotrope. È un farmaco pericoloso. Eppure, continua ad essere usato. Gonfia i muscoli e migliora le prestazion­i, d’accordo. Ma può fare molto male. È una dura condanna quella che arriva dal mondo medico al nandrolone. Intanto è doping. E tanto basta per metterlo fuorilegge.

Catapano lo teneva in casa. Glielo hanno trovato i colleghi della squadra mobile il 4 dicembre scorso, giorno degli arresti. Altri farmaci, il poliziotto fisicato li avrebbe ricevuti da Varriale. E per averli rivenduti, sapendone la provenienz­a illecita, deve, infine, rispondere di ricettazio­ne.

Il poliziotto L’uomo rivendeva i farmaci che si procurava attraverso canali non ufficiali

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