Suoni, profumi, fontane La «piazza dei sensi» antipasto del Salone
Aperta l’area dell’ex centrale Enel. Il museo dei Compassi d’Oro pronto a fine anno
Aspettando il museo dell’Adi («entro l’anno»), inaugura la piazza del design nell’ex centrale Enel tra Porta Volta e il Monumentale. Ciliegi, pali luminosi, fontane e opere esperienziali tra suoni, movimenti, odori e monoliti. Assaggi di design anche con i primi rendering del Fuorisalone.
Due monoliti di cemento alti dieci metri accolgono nella nuova piazza cittadina tra il Monumentale e Porta Volta, altro «progetto di ricucitura» nella Milano che si evolve. L’ingresso, simbolico, attraverso questi portali verticali ricoperti di graniglia di marmo, avvolge chi entra nelle sonorità ancestrali ispirate al film di Kubrick 2001: Odissea nello spazio. È l’inizio di un percorso tra 40 ciliegi (uno dei quali sorprendentemente già in fiore) e 90 paletti luminosi che si snoda lungo un vialetto disegnato da linee spezzate, richiamate ovunque, anche sui cestini, a «nascondere» le grosse grate dei posteggi sotterranei. Tutto intorno, cento metri di seduta continua circondano il palco verde, dove uno dopo l’altro s’incontrano una pedana mobile che produce il rumore del mare, alcuni funghi metallici che sprigionano odori, un’arpa il cui suono è coperto soltanto dai cantieri a fianco che borbottano. Infine, una grande fontana che da terra spara getti d’acqua trionfali. Tre ingressi aperti dieci ore al giorno, uno dei quali a ridosso del muro di cinta, vincolato, e quindi in parte conservato, chiamato «muro del Beruto», in omaggio al primo piano regolatore lombardo del 1884.
Con un ritardo di qualche mese dall’ultima scadenza (estate 2018), dopo anni di stop ai cantieri e slittamenti dovuti a imprevisti, bonifiche e ricorsi al Tar (vinti ma poi ritirati) dei residenti contrari, ha inaugurato ieri lo spazio centrale del primo isolato del maxi-progetto della zona (dal Piano del 2011 che incude albergo e residenze verso le vie Procaccini e Niccolini). E cioè la piazza «Pausa urbana», già soprannominata — in attesa della toponomastica ufficiale — «piazza del design».
Qui, infatti, si trasferirà la sede dell’Adi: uffici, un museo con 350 Compassi d’oro dal 1954 a oggi e un’altro spazio multifunzionale destinato al Comune. Un museo che insieme con la Triennale e le collezioni private dei marchi del made in Italy, dovrebbe rappresentare la sintesi del sistema milanese che marcia compatto, archiviate (forse) le discussioni su un terzo polo del design più attrattivo per i turisti. Obiettivo fine lavori a dicembre 2019, anche se lo stato dei lavori all’interno dell’edificio liberty ex centrale elettrica dell’Enel ed ex deposito dei tram a cavalli fa sembrare troppo vicina la scadenza fissata. Si vedrà, le penali per rispettare il cronoprogramma, infatti, sono alte.
Più vicino alla conclusione l’altro progetto confinante, la ristrutturazione dell’immobile che si affaccia sul Monumentale da parte del fondo Barings che porterà qui la sua sede italiana con 400 persone. Attorno, poi, Neil Barrett (che qui organizza le sfilate di moda) e Dsquared nel palazzo Ceresio 7 con il suo rooftop.
Alla presentazione di ieri c’era l’assessore Pierfrancesco Maran, la proprietà (immobiliare Porta Volta) e gli architetti Alessandro Sassi (autore dell’intervento) e Giancarlo Perotta (progettista sia del piano integrato sia della sede Adi) con la direzione lavori dello studio Archemi. Tutti concordi: «Primo passo ultimato, uffici, design e moda faranno decollare la piazza».