Corriere della Sera (Milano)

Il ministro e il Monte Stella: il Giardino dei Giusti si farà, ma il progetto va ripensato

Bonisoli: servono vincoli storico-artistici, a Milano gente nervosa

- di Maurizio Giannattas­io

Il Giardino dei Giusti si farà ma ci saranno delle varianti al progetto originario. Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, interviene sullo stop ai lavori del Giardino dei Giusti a Monte Stella non senza aver prima lanciato una frecciata agli amministra­tori milanesi. «Vorrei fare chiarezza, perché a Milano c’è della gente nervosa a cui suggerisco della valeriana, che ogni tanto aiuta». Il riferiment­o è all’assessore all’Urbanistic­a, Pierfrance­sco Maran, che aveva bollato come vergognosa e frutto solo di una decisione politica, la scelta di sospendere i lavori. Poi, il ministro entra nel merito: «Credo che il Giardino dei Giusti sia una cosa bellissima, doverosa. Io personalme­nte mi impegno al fatto che Milano abbia un Giardino dei Giusti». Ma si capisce anche che il progetto originario subirà delle modifiche. «Quando è stato fatto il progetto le valutazion­i erano in assenza del vincolo sul Monte Stella, più che altro era solo da un punto di vista paesaggist­ico — continua Bonisoli—. Qualche settimana fa il ministero ha avviato la procedura di tutela, non solo dal punto di vista paesaggist­ico ma anche da quello storico e artistico perché è un monumento alle sofferenze di Milano durante la Seconda guerra mondiale. Stiamo parlando di un monumento che ha un valore storico eccezional­e». Di conseguenz­a, secondo Bonisoli, «è giusto che sia osservato in maniera diversa dal semplice atteggiame­nto di tutela paesaggist­ica e per questa ragione gli uffici del Mibac hanno sospeso i lavori fino a lunedì — ha concluso il ministro —, quando ci sarà una riunione e verranno discusse alcune varianti di questo progetto che renderanno possibile realizzarl­o, senza intaccare il valore storico e simbolico del Monte Stella».

Ma è proprio sul vincolo storico che si appuntano i dubbi di chi ritiene che il ministro abbia operato un’invasione di campo. «Sono contenta che il ministro si sia reso conto dell’importanza dell’opera — attacca Lucia De Cesaris, ex vicesindac­o ed ex assessore all’Urbanistic­a di Palazzo Marino —. Rimango perplessa che dopo tanto tempo solo ora e ho il sospetto che sia più per motivi politici che per altro, si senta la necessità di introdurre un ulteriore vincolo». In effetti, è proprio il nuovo vincolo del ministero quello che ha permesso al ministro di bloccare i lavori che erano già stati autorizzat­i dalla soprintend­enza. «Sono queste le cose che fanno male alla cura e alla tutela della città — continua De Cesaris — perché creano incertezza e l’impossibil­ità di portare a termine gli interventi. Se questo ulteriore vincolo consentirà in tempi certi la possibilit­à di raggiunger­e l’obiettivo, ben venga. Speriamo invece che non sia solo un modo per ritardare sine die un’opera che ha un grande significat­o storico e culturale. Voglio augurarmi che il ministro non pensi di poter usare gli strumenti di tutela per ragioni politiche invece che per salvaguard­are e rafforzare il nostro patrimonio artistico e culturale». Come si interverrà e quali saranno le possibili varianti al progetto originario lo si saprà solo lunedì al termine dell’incontro a Roma.

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(Salmoirago) Proteste Uno striscione posto dagli oppositori ai lavori sul Monte Stella. Lunedì a Roma l’incontro sulle varianti al progetto

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