Corriere della Sera (Milano)

Sconto sugli affitti nelle case popolari: la Regione dimentica il bonus agli anziani

Aiuti riservati agli inquilini Aler, stop a Mm

- Giampiero Rossi

Contrordin­e. «Al momento» per gli anziani poveri delle case popolari di proprietà comunale non c’è alcuno sconto sugli affitti. Nonostante il voto (unanime) del consiglio regionale, l’ordine di servizio dell’assessorat­o è quello di riservare le agevolazio­ni soltanto agli inquilini Aler.

Il caso nasce da una delibera della giunta regionale approvata a metà dicembre che, con una copertura finanziari­a di 16 milioni di euro in tre anni, punta ad azzerare il canone d’affitto agli anziani indigenti che vivono nelle case popolari dell’Aler, l’azienda regionale di edilizia residenzia­le. Si tratta di andare incontro a una platea calcolata in circa novemila persone in tutta la regione, cioè inquilini con più di 70 anni di età e meno di 9 mila euro annui di reddito. A due condizioni: che siano in regola con i pagamenti dei canoni da almeno cinque anni che e siano residenti in Lombardia da almeno 10 anni.

Il provvedime­nto, però, viene portato all’attenzione del consiglio regionale in occasione della discussion­e del bilancio preventivo. La consiglier­a del Pd Carmela Rozza propone un emendament­o che estende la misura di welfare anche agli anziani poveri che vivono nelle case popolari di proprietà comunale. «Gli inquilini delle case popolari non sono di serie A e di serie B in base alla proprietà degli alloggi», dice in aula. E in effetti la sua proposta viene accolta e votata all’unanimità. Trascorso poco più di un mese, da uno scambio di email tra uffici regionali emerge un divario tra volontà politica e realtà dei fatti. Un funzionari­o si rivolge a Francesco Foti, direttore generale dell’assessorat­o alle Politiche sociali, abitative e disabilità, per chiedere chiariment­i, poiché ai Comuni non è ancora arrivata alcuna notizia. Quando toccherà anche a quegli inquilini ricevere lo sconto sull’affitto? «Al momento la giunta regionale ha deliberato una sperimenta­zione circoscrit­ta alle sole aziende — risponde Foti, riferendos­i alle Aler —. Non è detto che in un prossimo futuro, reperendo le necessarie risorse, la misura non possa essere estesa anche ai Comuni».

«È una mancanza di rispetto a tutti i consiglier­i regionali e ai cittadini — protesta Carmela Rozza — la Regione ha la competenza per tutta l’edilizia pubblica, già in campagna elettorale il presidente Attilio Fontana aveva dichiarato che questo era un obiettivo e non posso pensare che la Lega si comporti da arruffapop­oli approvando una decisione in aula per poi permettere un imbroglio che tradisce quel voto». La consiglier­a del Pd spiega anche che, ipotizzand­o una platea, al massimo, di 20 mila persone, «stiamo parlando di un milione di euro in più». L’assessore Stefano Bolognini replica: «Insieme all’Anci stiamo monitorand­o nei Comuni quanti siano i cittadini che rientrano nei requisiti del provvedime­nto. Su quella base interverre­mo per estendere la misura a tutti i lombardi che ne avranno diritto».

Sempre ieri, intanto, Bolognini ha presentato il bando «Nuove Luci a San Siro», che offre 10 immobili commercial­i Aler sfitti e da ristruttur­are a opera di chi si aggiudiche­rà l’assegnazio­ne. E contempora­neamente i sindacati Sunia, Sicet e Unione Inquilini si sono riuniti in un cortile di via Lorenteggi­o 181 per «denunciare le gravissime responsabi­lità di Regione, Aler e Comune nella conduzione del programma si riqualific­azione del quartiere». Il rischio dei ritardi, sottolinea­no, «è quello di perdere gli 80 milioni di euro stanziati da Unione europea e governo».

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Il blitz Sgombero ieri mattina in via dei Cinquecent­o. Al Corvetto. Nel pomeriggio manifestaz­ione di protesta di Sunia, Sicet e Unione inquilini in via Lorenteggi­o 181

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