Corriere della Sera (Milano)

Una pistola rubata nel team di Corona al bosco della droga

- G. San.

Alle 18 di mercoledì un uomo scende di corsa le scalette di via Sant’Arialdo, perde sangue dal naso, ha una pistola in mano. Una donna urla: «Aiuto, è armato». I carabinier­i della Compagnia intervento operativo, in servizio nella zona, vedono l’uomo che corre e lo bloccano. Ha in mano una «Beretta» 7,65 col caricatore pieno. Da quel momento partono gli accertamen­ti, affidati alla stazione dei carabinier­i «Porta Romana e Vittoria». Per prima cosa si chiarisce il quadro: l’uomo con la pistola si chiama Cosimo Merolla, 43 anni, ed è il titolare di un marchio di abbigliame­nto napoletano gemellato con la linea di Fabrizio Corona. E proprio Corona e la sua troupe in quel momento erano al «boschetto» per realizzare un servizio per la trasmissio­ne «Non è l’arena» di Massimo Giletti. Il gruppo era a Rogoredo per cercare immagini di spaccio e consumo d’eroina, ma dato il presidio dei carabinier­i l’attività criminale era quasi del tutto azzerata. Quindi l’amico di Corona (ai carabinier­i gli operatori hanno parlato di «un fan») è salito con una micro-camera lungo la scala del cavalcavia che passa sopra i binari. Lì c’erano tre spacciator­i arabi e quando l’hanno visto, «scambiando­lo» per un giornalist­a, si sono calati i cappucci sulla testa e l’hanno seguito lungo il ponte, dove l’hanno aggredito a calci e pugni, strappando­gli la telecamera. Sono scappati quando il collaborat­ore di Corona ha tirato fuori la pistola. L’arma è stata rubata in provincia di Napoli nel 2010 e per questo Merolla è stato denunciato sia per il porto abusivo, sia per ricettazio­ne.

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Il video Fabrizio Corona

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