Il traffico è anarchico
Sono finlandese ma vivo da 16 anni a Milano. Mio marito (italiano) continua a dire che sono troppo critica nei confronti dell’Italia, ma mi intristisce vedere questo meraviglioso Stato e questa meravigliosa città con mille problemi quando almeno una parte potrebbe essere risolta.
Il traffico di Milano è in uno stato anarchico: i pedoni attraversano dove vogliono, raramente sulle strisce pedonali ma spesso con lo sguardo sul cellulare. I ciclisti pedalano allegramente contromano o zigzagando fra i pedoni sui marciapiedi e, se qualcuno osa riprenderli, lo travolgono con gli insulti. Gli automobilisti rispettano le regole quanto gli altri: posteggiano in seconda fila, sul marciapiede e anche in mezzo alla strada. Dalla corsia più a destra girano a sinistra e viceversa. Non parliamo delle moto, l’obiettivo è arrivare prima possibile e per raggiungerlo è tutto permesso. Se l’essere umano è di natura indisciplinato, perché non mettere agenti a multare queste infrazioni per mettere un po’ di ordine? Mi ricordo tanti anni fa l’arrivo del divieto di fumare nei locali. Chi pensava che venisse rispettato così bene! E perché ha funzionato? Perché c’erano tanti controlli e multe pesanti.
Sanna Norokorpi