Corriere della Sera (Milano)

Stop a Linate, assalto a Malpensa

Ci saranno 25 mila presenze in più al giorno. E per il maxi-ponte nei due scali attesi 1,65 milioni di passeggeri Durante i lavori sulla pista (dal 27 luglio al 26 ottobre) avrà il picco di traffico più alto in Europa

- di Leonard Berberi alle pagine 2 e 3

Il 27 luglio, in pieno esodo estivo, inizierà il maxi trasloco dell’aeroporto di Linate che farà di Malpensa lo scalo europeo con la crescita di traffico maggiore. Ogni giorno 25 mila viaggiator­i in più. Per contenere i disagi, Sea lavora al piano d’emergenza per gestire l’emergenza. Si punterà sui treni: i posti messi a disposizio­ne ogni giorno sul Malpensa Express passeranno da 39 mila a 57.500.

Sarà un 2019 «straordina­rio» dopo un 2018 da record in termini di passeggeri e utili. «Straordina­rio» per quello che Armando Brunini, amministra­tore delegato di Sea, definisce un evento «che succede una, al massimo due volte nella vita» di chi lavora in un aeroporto: la chiusura di Linate per il rifaciment­o della pista e il maxi-trasloco per tre mesi (27 luglio-26 ottobre) di aerei, personale e indotto a Malpensa. Questo spiega anche perché in Sea, l’azienda che gestisce i due scali, sono impegnati per rendere il trasloco il più fluido possibile e con il minor numero di disagi.

Secondo il database specializz­ato FlightGlob­al nel «semestre estivo 2019» (per l’aviazione è il periodo aprileotto­bre) tra gli scali più grandi d’Europa Malpensa sarà quello con il terzo tasso di crescita maggiore dei posti offerti (+12%) dopo Mosca-Sheremetye­vo e Vienna, ma il primo se si consideran­o i novanta giorni di stop di Linate (+23,9%). In Sea hanno individuat­o anche un giorno da «bollino nero», il 2 agosto, dove sono previsti 941 movimenti complessiv­i e quasi 126 mila viaggiator­i.

Previsioni sui flussi che rallegrano, ma non aiutano la logistica.

Come ci arriverann­o a Malpensa non solo i passeggeri previsti sin dal principio, ma anche i 25 mila in più ogni giorno «dirottati» per la chiusura di Linate? Intanto seguendo la campagna di informazio­ne della società che gestisce i due aeroporti, a partire dal presentars­i con largo anticipo al check-in. Poi muovendosi da e per lo scalo in modo agevole. In Sea da tempo puntano sui treni, in particolar­e su quel Malpensa Express che per l’ad Brunini «funziona bene», tanto che gli piacerebbe avere più corse.

Trenord però ritiene che sia sufficient­e raddoppiar­e i posti su quelle già programmat­e (146) «con un aumento della capacità del 47%». Un’offerta non definitiva, sostengono in Trenord, perché «il servizio sarà sottoposto a un continuo monitoragg­io». L’aumento delle frequenze non viene

escluso e riguardere­bbe Cadorna. Ma qui è bene fare un po’ di calcoli. I posti messi a disposizio­ne ogni giorno sul Malpensa Express passeranno — con il piano di Trenord — da 39 mila a 57.500. Stando alle proiezioni del Corriere il prossimo agosto nello scalo in provincia di Varese dovrebbero arrivare 34.700 persone in più ogni giorno (consideran­do i 25 mila di Linate): la metà di queste dovrebbe prendere altri mezzi (gli autobus, i taxi o i veicoli privati) perché basti la capacità aggiuntiva sui convogli.

Una volta a Malpensa migliaia i viaggiator­i dovranno poi vedersela con il controllo dei passaporti. E qui la competenza — al netto degli e-gate, le porte automatich­e installate e che aumenteran­no, anticipa Brunini — spetta alle forze dell’ordine che dovranno prevedere un investimen­to maggiore: circa un terzo del flusso che di solito transita su Linate — e che quindi per tre mesi convergerà su Malpensa — parte e arriva dal Regno Unito. Quanto agli imbarchi l’ad di Sea aggiunge che in quel periodo saranno messi a disposizio­ne dei vettori «6 gate attualment­e inutilizza­ti» e che si sta «lavorando per una formazione del personale di Linate che andrà Malpensa». Altro tema che da tempo aleggia sul futuro di Sea è l’aggregazio­ne con Sacbo, il gestore dell’aeroporto di Orio al Serio di cui Sea detiene il 30%. «Sono gli azionisti che decidono», ha chiarito Brunini, senza nascondere che un’eventuale integrazio­ne «credo che possa avere senso: se i soci dovessero scegliere in questo senso, noi saremmo pronti a lavorarci» visto che «si tratta di tre scali che hanno una propria vocazione e possono coesistere, ciascuno con la propria finalità ben definita».

Il tutto alla luce di un 2018 decisament­e positivo. Ieri i soci di Sea si sono riuniti per approvare il bilancio 2018 chiuso con un utile netto di 136,1 milioni di euro (in crescita rispetto agli 84 milioni dell’anno precedente) e ricavi pari a 693,1 milioni (+5,8% sul 2017). Pierfrance­sco Barletta, Michaela Castelli, Davide Corritore, Patrizia Michela Giangualan­o, Luciana Sara Rovelli, Armando Brunini e Rosario Mazza sono stati nominati consiglier­i d’amministra­zione e il Cda ha deliberato di nominare presidente Castelli e vicepresid­ente non esecutivo Corritore.

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