Tra rose e pomodori negli orti di Citylife I contadini sotto le torri
Apre questo weekend la stagione di Orti Fioriti: mercatino a filiera corta e attività per i bambini
Lattuga e pomodori, finocchi e borragine, ma anche rose e aromi: nei tremila metri quadrati di Orti Fioriti tra i grattacieli di Citylife si può fare la spesa bio con prodotti a km zero, giocare con le galline, imparare i segreti di piante di Paesi lontani. Questo weekend l’apertura al pubblico.
Le galline, arrivate da quattro giorni, sono già in castigo. Prima scorazzavano libere, ora sono chiuse dentro l’ampio recinto. Finché non si troverà una soluzione, le quattro indomite ospiti resteranno lì. Allarga le braccia Paolo Stella della cooperativa Del Sole, gestore di Orti Fioriti, l’orto urbano di Citylife, mentre dice: «Dispiace, certo, ma becchettavano fra le aiuole strappando germogli e bulbi, era tutto un corrergli dietro per evitare disastri». Per il momento, quindi, i bambini si dovranno accontentare di osservarle da dietro la rete. Orti Fioriti, spicchio rurale di tremila metri quadri dentro alla grande area verde che circonda le residenze di Zaha Hadid e Daniel Libeskind, riapre al pubblico questo fine settimana e rilancia con un calendario di attività tagliate su misura per famiglie e bambini.
Porte aperte le mattine dei giorni feriali, quando nell’orto sono al lavoro con vanga e rastrello gli studenti della scuola di agraria del parco di Monza, preparati ad accogliere i visitatori e a rispondere alle mille domande di chi vivendo in città ignora la botanica dell’orto. Attività organizzate nei weekend, quando si tengono il piccolo mercato di filiera corta, rigorosamente bio, e i laboratori con i produttori che insegnano a coltivare sul terrazzo e balcone, a trasformare la materia prima, frutta e verdura, in composte e marmellate. E per i più piccoli, visite didattiche.
Nelle aiuole di Orti Fioriti non crescono solo pomodori, finocchi, lattuga e borragine, ma anche rose, dalie, cardi. «Non è altro che una replica, su piccola scala, del tipico modello di orto italiano», fa sapere Stella, «i nostri contadini
sapevano che la presenza dei fiori aiuta a controllare i parassiti e a evitare la chimica. Alternando le coltivazioni orticole a quelle ornamentali anche noi riusciamo a non ricorrere a prodotti che reputiamo nocivi». E poi aggiunge: «Il disegno dell’orto è stato studiato in modo da permettere ai visitatori una vera immersione nella natura: viali principali ortogonali con aiuole che possono essere attraversate, a fianco dell’area seminata c’è sempre un sentierino per camminare».
Chi ha visitato Orti Fioriti l’anno scorso troverà una sorpresa, il giardino delle rose antiche e degli aromi (oltre al viale degli alberi da frutto, all’angolo delle mente e al settore dei fiori da sole). «Stiamo introducendo sempre più varietà antiche e inoltre in omaggio alla multietnicità milanese abbiamo piantato anche specie orticole edibili di paesi lontani come la canna indica, l’ipomea acquatica, la colocasia». Duecentomila visitatori ogni settimana nel parco di Citylife. «Numeri importanti che indicano il desiderio della città di verde e natura», dichiara il direttore marketing Giorgio Lazzaro. «Dall’orto passa inevitabilmente meno gente, anche perché l’apertura è stagionale, ma siamo molto orgogliosi di questa piccola area agricola, esempio di sostenibilità in piena città».