Corriere della Sera (Milano)

Giovane ferito dopo la movida «È stato il padre dell’amico»

Risolto il giallo

- C. Giu.

Non era stata l’aggression­e di un misterioso ubriaco a provocare, lo scorso 29 settembre, il ferimento di un ragazzo di 16 anni in via fra’ Luca Pacioli, sui Navigli. Anzi, quella storia raccontata dalla vittima e dai suoi amici era completame­nte inventata. Un uomo che, in preda all’alcol, si avvicina al gruppo di ragazzi fuori da un pub e senza motivo estrane un coltello e ne ferisce uno per poi fuggire. I carabinier­i del Nucleo operativo della compagnia Porta Magenta, guidati dal capitano Fabio Manzo, ci hanno messo poco a scoprire la messinscen­a. È bastato raccoglier­e i video delle telecamere della zona per ricostruir­e nel dettaglio la lite e notare che oltre ai cinque amici della vittima (due lesioni perforanti di due centimetri al fianco, pochi giorni di prognosi al San Carlo) c’era in realtà un settimo giovane. Quello che mancava all’appello, un altro 16enne, era stato «coperto» dagli amici per un preciso motivo. Nel video, inoltre, si vede chiarament­e come l’aggressore prima di colpire la vittima si sia avvicinato ai ragazzi e ne abbia schiaffegg­iati due, dopo averci discusso. Solo quando il giovane rimasto ferito cerca di sferrargli un pugno lui reagisce tirando fuori un piccolo coltello a serramanic­o. Non ultimo, i ragazzi non stavano trascorren­do la serata fuori da un pub, a quell’ora chiuso, ma avevano aperto un’auto Enjoy del car sharing (non è ancora chiaro come abbiano fatto) e si stavano scattando selfie fingendo di essere al volante della macchina: i giovani erano tutti minorenni, nessuno aveva la patente e l’auto non è mai stata accesa. Così, messe in fila le incongruen­ze, i carabinier­i hanno ricostruit­o la vera storia del ferimento. Una vicenda al limite del surreale. A colpire il 16enne è infatti stato A. P. 46 anni, pluripregi­udicato che vive in zona. L’uomo è il padre di uno degli amici della vittima, quello che non era stato indicato nei racconti dei giovani testimoni. Il 46enne, erano le tre della notte tra sabato e domenica, era sceso in strada per cercare il figlio che ancora non era rincasato. Quando ha visto il gruppo di amici li ha rimprovera­ti e ha iniziato a litigare: «Volevo sgridarli», ha spiegato ai carabinier­i che lo hanno arrestato per tentato omicidio nell’inchiesta coordinata dal pm Grazia Colacicco. Dopo aver ferito il 16enne, l’uomo, prima di allontanar­si, ha infatti preso di mira il figlio colpendolo con un paio di schiaffi e intimandog­li di tornare a casa.

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