«Ambrogino per Penati» Proposta bipartisan: è stato un politico di razza
Consiglio comunale
Un Ambrogino d’oro alla memoria per Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex presidente della Provincia di Milano e «figura di riferimento del partito democratico» scomparso mercoledì in seguito a una feroce malattia, per «l’impegno civico, professionale e umano donato alla città di Milano». La proposta arriva dal consigliere comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, ma è stata subito accolta dal Partito democratico, e vede tra i primi firmatari il capogruppo del Pd, Filippo Barberis. Una riparazione, visto che in passato il partito in cui ha militato per lunghi anni Penati è stato proprio quello che gli ha voltato le spalle per primo. La lettera che propone la Medaglia alla memoria, una delle massime onorificenze del Comune — che viene consegnata il 7 dicembre — per Penati non è stata firmata dalla Lega, dal Movimento Cinque stelle, da Basilio Rizzo della sinistra di Milano in Comune e da Fabrizio De Pasquale, capogruppo di Forza Italia. «Filippo Penati ha contribuito a formare una classe politica di centrosinistra che oggi amministra in molti Comuni della Grande Milano e non solo — ha commentato il forzista De Chirico —. È stato una delle vittime di processi interminabili che logorano l’esistenza delle parti in causa, probabilmente causandone la malattia». «Penati è stato uno dei più efficaci e innovativi amministratori nella storia recente del nostro territorio — ha commentato il capogruppo del Pd, Filippo Barberis a margine del Consiglio comunale —. Un politico di razza, un uomo generoso e tenace che fino all’ultimo, nonostante le dure vicende giudiziarie che ha affrontato e superato, e la malattia ha continuato ad impegnarsi nel sociale. Trovo significativo, e giusto, che questo riconoscimento sia proposto in modo trasversale dal Consiglio comunale di Milano». Penati è stato ricordato anche in Parlamento a Roma. Maurizio Martina con la voce rotta dall’emozione ha sottolineato come l’ex presidente della Provincia abbia «pagato una pesante solitudine che non auguro a nessuno». Le sue parole sono state sottolineate da un lungo ed unanime applauso dell’aula.