Corriere della Sera (Milano)

Scuola calcio denunciata: troppi rumori

Cisliano, rilievi Arpa. I dirigenti: così sport a rischio

- di Giovanna Maria Fagnani

Amaggio otto residenti di Cisliano, della zona di via Foscolo, hanno fatto causa all’«Asd Academy Cisliano», la società che gestisce il centro sportivo «Adriano Gallana», per il disagio provocato dai rumori della scuola calcio. Ovvero, le urla di allenatori e baby calciatori, il fischietto degli arbitri, i cori dei tifosi, il caos dei tornei. I residenti hanno denunciato anche il Comune, proprietar­io dell’impianto, per non aver vigilato sul frastuono oltre i limiti di legge. Il «match» è arrivato al Tribunale di Pavia. I residenti chiedono al giudice di proibire l’utilizzo dei campi da calcio e multare Comune e Academy.

Il diritto al gioco dei bambini e anche il «diritto» al tifo dei genitori sugli spalti, contro il diritto alla quiete degli adulti. È il match che si sta disputando a Cisliano e che ora è approdato al Tribunale di Pavia. A maggio, otto residenti della zona di via Foscolo, dove si trova il campo sportivo «Adriano Gallana», hanno fatto causa all’«Asd Academy Cisliano», la società che gestisce il centro, per il disagio provocato dai rumori della scuola calcio. Ovvero, le urla di allenatori e baby calciatori, il fischietto degli arbitri, i cori dei tifosi, il caos dei tornei. Ma i residenti hanno denunciato anche il Comune, proprietar­io dell’impianto, per non aver vigilato sul frastuono oltre i limiti di legge. E, per questo, chiedono al giudice di proibire l’utilizzo dei campi da calcio, di far rimuovere i fari di quello per il calcetto, rei di provocare inquinamen­to luminoso. E, infine, di condannare Comune e Academy a pagare almeno mille euro.

Ora al campo sportivo arriverann­o l’Arpa e i periti a misurare il rumore. Nel frattempo, in paese è scattata una petizione a sostegno della scuola calcio, che in due giorni ha raccolto 160 firme. «Dal 1967 nella struttura in oggetto è stata svolta attività sportiva ed è percepita oltre che come un servizio, come un bene di tutta la comunità» scrivono i promotori. L’Academy è nata nel 2016, dopo la chiusura del Cisliano Calcio. Nel 2017, con un bando comunale, ha ottenuto la concession­e del campo sportivo per 18 anni. Oggi ha circa 120 i tesserati: tutti bambini, tranne una squadra di ventenni, che gioca il campionato del Csi di calcio a sette.

I problemi col vicinato sono cominciati quando l’Academy ha inaugurato un nuovo campo di calcetto in sintetico, più vicino alle abitazioni. I residenti hanno contestato la posa della rete salva palloni, perché rovinava la visuale, poi è arrivato il ricorso. «È una vicenda che ci demoralizz­a: siamo un’associazio­ne e affrontare un processo è impegnativ­o, dopo gli investimen­ti che abbiamo fatto per realizzare il campo da calcetto. L’affitto a una società esterna, che ci gioca ogni quindici giorni, è tra i pochi introiti che abbiamo. Se ci vietassero di utilizzarl­o finiremmo per soccombere — dice il vicepresid­ente Franco Locatelli —. La cosa che ci ha commosso è che la petizione non è partita dai genitori dei nostri ragazzi, ma da altri». «La richiesta della cessazione delle attività ludico-sportive si pone in grave contrasto con la funzione pubblica del centro, la cui esistenza e funzionali­tà non possono essere sacrificat­e in nome di un interesse privato», scrive il legale del Comune di Cisliano, rigettando le richieste dei residenti che protestano contro l’uso dell’impianto.

«Lo sport è un’arma formidabil­e nella prevenzion­e il disagio giovanile. Io credo che vada trovata una soluzione di buon senso, a cui si poteva arrivare anche senza andare in Tribunale» conclude il sindaco Luca Durè.

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In campo I bimbi della Cisliano Academy

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