Allarme Sigest «Pochi cantieri In quattro anni case esaurite»
«Nel giro di quattro anni, se la domanda continua a essere così sostenuta, non avremo più case nuove da vendere. La relativa scarsità di cantieri è critica in particolare ai confini della circonvallazione esterna». Parola di Enzo Albanese, presidente di Sigest, che ieri ha presentato la tradizionale ricerca sugli immobili residenziali a Milano. «Le volumetrie decise nel nuovo Pgt sono sufficienti ma ci sono due nodi. Il primo: pesano i tempi lunghi dell’iter autorizzativo. Dal progetto alla realizzazione ci vogliono anche anni», nota l’esperto. I cantieri, considerate le demolizioni con ricostruzione, sono «meno degli anni passati» e hanno successo. Dati alla mano, nel 2019 circa cinquanta iniziative in zone semicentrali sono andate sold out molto prima che finisse il cantiere e anche in periferia risultano vendute quasi completamente sei iniziative su dieci. Il secondo nodo critico, continua Albanese, è la norma del Pgt, in parte già modificata, per cui in caso di interventi di recupero del patrimonio edilizio, la superficie ai piani interrati o seminterrati non si può trasferire fuori terra. «Se si tratta di “densificazione” di qualità, l’amministrazione dovrebbe invece poter decidere caso per caso, senza norme rigide», è la sua idea. Secondo Sigest nel 2019 le vendite (1145 unita’) sono calate leggermente, anche per la scarsità dell’offerta. I prezzi sono per contro aumentati in centro (più sei per cento), sui Bastioni (più quattro per cento), sulla circonvallazione (più 1 per cento). «Lo stock residuo di case nuove si riduce e le iniziative che partono non sono sufficienti a compensare la domanda orientata su alloggi di elevata qualità — ribadisce Albanese —. La sfida è spostarsi oltre i confini della 90-91, là dove arriva la metropolitana, stimolando la concorrenza».