Corriere della Sera (Milano)

Brera, un passaporto per il quartiere

Il direttore Bradburne lancia sconti e agevolazio­ni. I timbri di musei e negozi storici

- di Francesca Bonazzoli

La Pinacoteca di Brera rilascerà nei prossimi giorni il suo «Passaporto»: un libriccino di 127 pagine, un itinerario fra Pinacoteca, Accademia, Orto botanico, Gallerie d’Italia, Poldi Pezzoli, Scala, musei, chiese e attività storiche come cartolerie, corniciai, botteghe antiquarie, farmacie e raffinate case museo della vecchia, colta borghesia milanese. E con la sorpresa finale di quattro pagine vuote dove raccoglier­e i timbri da chiedere nei luoghi descritti, da colleziona­re o come souvenir o per ottenere agevolazio­ni. È l’ultima iniziativa voluta dal direttore James Bradburne. Ma manca un riferiment­o a Piero Manzoni, il quale contribuì a creare la leggenda bohémienne del quartiere.

Con lo slogan «La cultura lascia il timbro», la Pinacoteca di Brera rilascerà nei prossimi giorni il suo «Passaporto», un documento di accesso «alla scoperta della Grande Brera», intesa come l’intero quartiere di cui il museo voluto da Napoleone è il cuore. Si tratta di un libriccino di 127 pagine con foto vagamente fané, scattate in una Milano invernale, poco affollata e dai colori freddi; un itinerario fra cartolerie storiche, corniciai, chiese, botteghe antiquarie, farmacie d’antan e raffinate case museo della vecchia, colta borghesia milanese. E con la sorpresa finale di quattro pagine bianche dove raccoglier­e i timbri da richiedere nei luoghi descritti e da colleziona­re come souvenir ma anche per ottenere agevolazio­ni (per esempio con cinque timbri si avrà diritto al biglietto gratuito alla Pinacoteca).

È questa l’ultima iniziativa voluta dal direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne che quattro anni fa, appena insediato, aveva per prima cosa dotato il museo di una app per smartphone e rifatto il sito Internet in maniera innovativa aprendolo ai suggerimen­ti del pubblico (cosa mai vista prima negli ingessati siti museali italiani) attraverso una sezione dedicata, chiamata «Brera ascolta». Rispetto a quegli interventi tecnologic­i, il passaporto sembra un passo indietro verso uno stile di visita rétro, di gusto ottocentes­co, quando i signori del Grand Tour viaggiavan­o con taccuini e guide scritte da pittori e letterati. «È il segno che non dimentico di essere anche il direttore della prestigios­a biblioteca Braidense — scherza Bradburne —. La carta ha sempre un valore importante di materialit­à e di permanenza. Il passaporto è destinato ad essere un ricordo prezioso di una visita a Milano e al quartiere di Brera, perché quando sarà personaliz­zato coi timbri delle varie tappe e scoperte, diventerà un souvenir eccezional­e».

Realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e stampato in italiano con testo a fronte in inglese, il quadernett­o sarà distribuit­o gratuitame­nte presso il museo, le Gallerie d’Italia e i diversi esercizi commercial­i che nel tempo hanno creato l’anima di Brera. «È pensato come uno strumento per incoraggia­re la scoperta del quartiere da parte dei visitatori che vengono a Milano e per questo lo renderemo disponibil­e anche tramite le agenzie di viaggio all’estero e le reception degli alberghi — aggiunge Bradburne —. Brera è un quartiere unico al mondo: possiede il fascino del design, dell’arte, della moda, della creatività, ma esprime anche la diversità culturale e commercial­e della città, con librerie, gallerie, negozi di materiali per artisti e alcuni degli istituti culturali più importanti come il nostro Orto botanico, l’Accademia di Belle Arti, il museo Poldi Pezzoli, la Scala, la chiesa di San Marco con le sue opere di arte contempora­nea. Brera è infatti il cuore della città».

C’è solo una tappa di cui si sente la mancanza nel tour del Passaporto: la casa-studio del grande dissacrato­re Piero Manzoni, che in via Fiori Chiari morì non ancora trentenne, dopo aver contribuit­o, con la sua vita geniale consumata fra via Cernaia, via Fiori Oscuri e il bar Jamaica (dove c’è un vicolo a lui intestato), a creare la leggenda bohémienne del quartiere.

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In cortile L’ingresso alla Pinacoteca
 ?? (foto: una sala di Brera) ?? L’iniziativa
Ogni luogo fornirà un timbro da mettere sul passaporto come un souvenir
(foto: una sala di Brera) L’iniziativa Ogni luogo fornirà un timbro da mettere sul passaporto come un souvenir

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