Il Collegio ingegneri e architetti dopo le considerazioni del Politecnico: qui un distretto del divertimento
Famiglie e tempo libero, nuova ipotesi per San Siro
Non abbatterlo, ma rifunzionalizzarlo. L’ipotesi di una nuova vita per lo stadio di San Siro, sdoganata venerdì dal rettore del Politecnico Ferruccio Resta e sulla quale anche le società hanno aperto nei giorni scorsi uno spiraglio, apre ufficialmente l’ipotesi B: costruire il nuovo stadio di Milan e Inter, senza però abbattere, almeno non del tutto, il Meazza. Che verrebbe salvato e riconvertito con funzionalità diverse da quelle avute per 93 anni — diventando un centro culturale, museale, commerciale — oppure simili: confermandolo come impianto sportivo, ma a diversa destinazione.
C’è spazio per il vecchio e il nuovo, insomma. La soluzione proposta dal Politecnico piace al Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, che ieri l’hanno definita «attuabile e vincente». Soprattutto per «offrire a Milano qualcosa di specifico che ancora non ha», e che risponda a un turismo sempre maggiore. «Siamo convinti che la realizzazione di un nuovo stadio — dice Gianni Verga, che guida il più antico sodalizio milanese (fondato nel 1563) — possa convivere con una nuova funzione da destinare al vecchio impianto». Il Collegio propone una funzione ludica per il nuovo Meazza: «A nostro avviso ci sarebbe spazio per quella che potrebbe essere definita la “Milano del divertimento”, una realtà con specifiche installazioni mirate a far trascorre il tempo libero alle famiglie e ai giovani».
Un sì convinto all’ipotesi del Politecnico e del suo rettore arriva dai cittadini della zona attorno allo stadio, contrari da sempre a nuove cementificazioni e al consumo di suolo nel quartiere. I cittadini hanno dato vita al Comitato di coordinamento San Siro, favorevole alla ristrutturazione del vecchio stadio e alla riqualificazione dell’area. Un organismo «apartitico», si legge in una nota, che «si propone di raccogliere tutti i cittadini, le associazioni, i gruppi che vedono nella ristrutturazione dello stadio Meazza un’alternativa possibile e più vicina all’identità del quartiere e ai diritti dei cittadini».
Identità che per il Comitato non comprende però la costruzione di un nuovo stadio: «Certamente l’area intorno al Meazza va rivista e ristrutturata — scrive —. Ma siamo convinti che la strada giusta non sia necessariamente quella di costruire un nuovo stadio, cementificare ancora, creare nuovi centri commerciali e grattacieli. Siamo per il sì a spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune, alla conservazione dell’identità del quartiere».
La decisione ora spetta a Inter e Milan, che nei prossimi giorni incontreranno la Soprintendenza e che la scorsa settimana avevano aperto all’ipotesi di una revisione del dossier originario.