L’ASSESSORE RUNNER IN BILICO TRA GRANDI EVENTI E SPORT DI BASE
AMilano la macchina delle Olimpiadi invernali 2026 è in moto (all’inizio del mese c’è stata la prima riunione operativa), ma sempre a Milano le ragazze della pallanuoto hanno deciso che questa stagione la giocheranno a Lodi perché in città non ci sono piscine adeguate; a Milano la costruzione di un nuovo stadio per Inter e Milan tiene banco da settimane (e lo farà per mesi), ma sempre a Milano domenica scorsa il primo derby Inter-Milan di calcio del lontano 2010 sostenne la sinistra di Giuliano Pisapia: mise poi a disposizione il circolo per firmare la «pace» tra il suo partito e l’avvocato vincitore che sarebbe diventato sindaco. Vecchie storie, per dire che c’è stato un tempo in cui «perfino» l’avvocato Guaineri ha fatto apertamente politica. Non che guidare l’assessorato allo Sport di una grande città non sia una faccenda anche politica, ma l’assessore, da questo punto di vista, ha scelto il profilo «tecnico».
Perennemente in bilico tra i grandi eventi, che ormai sono parte integrante del «racconto» della città, e le esigenze quotidiane, «terra terra», di chi fa (o vorrebbe fare) sport, pare «destreggiarsi meglio» con i primi. Prendiamo le Olimpiadi. A detta di molti, Guaineri ha avuto un ruolo vero nel progetto. Quale assessore «politico» non avrebbe sottolineato, calcando anche un po’ la mano, il proprio contributo al successo della candidatura italiana? Non lei, che è «sobrissima» e «non così interessata ad apparire». Sarà per il carattere riservato, sarà anche perché ha mantenuto un ruolo ai vertici di un importante studio legale, sta di fatto che la titolare dello Sport fa ormai parte di quella tipologia di amministratori, molto milanese, che arriva dalle professioni e che, per un certo periodo, «presta un servizio» alla collettività. Come Beppe Sala, volendo vedere. Solo che Sala, poi, con la politica ci ha preso gusto, lei non pare. Leggi e commenta le rubriche del «Corriere» sul sito Internet