Corriere della Sera (Milano)

PLASTICA, QUALI SONO I VERI NEMICI? IMBALLAGGI, PRODOTTI MONOUSO E PVC

- di Valeria Balboni

Piatti, bicchieri e posate monouso sono fra i primi responsabi­li della produzione di rifiuti di plastica. Possiamo sostituirl­i con analoghi in vetro, acciaio o ceramica, oppure con quelli compostabi­li, disponibil­i in tutti i supermerca­ti. Le cannucce si possono rimpiazzar­e con quelle in acciaio e dello stesso materiale sono molte borracce, da riempire con l’acqua del sindaco, al posto delle bottigliet­te di minerale. Gli spazzolini da denti in bambù o in bioplastic­a, senza derivati del petrolio, possono sostituire quelli in materiale plastico.

La gran parte dei rifiuti di plastica è però data dagli imballaggi: buste, vasetti e flaconi. Per ridurli è utile acquistare prodotti sfusi, almeno frutta e verdura.

Nei sacchi gialli della differenzi­ata va a finire una miscela così eterogenea che difficilme­nte può essere usata per produrre materiali interessan­ti, quindi solo una parte degli imballaggi raccolti è effettivam­ente riciclata.

Ridurre l’uso di plastica, tuttavia, non è utile soltanto per l’ambiente ma anche per la salute, perché potrebbe rilasciare sostanze nocive. Una recente ricerca della Norwegian university of Science and technology dimostra che i materiali plastici contengono molte sostanze diverse, a volte tossiche. Soprattutt­o il Pvc — indicato con il numero 3 — vietato in Italia per alcuni oggetti come bottiglie per alimenti, pellicole e giocattoli, e il poliuretan­o. Risultano meno nocivi, in questo studio, le tipologie Pet (numero 1) e Hpde (numero 2). Attenzione anche agli imballaggi con il numero 7 che indica «altre plastiche» quindi materiali non ben definiti.

La salute Non si tratta soltanto di materiali inquinanti ma anche nocivi

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