Corriere della Sera (Milano)

Interesse culturale sul Meazza Il Comune chiede la verifica

Dopo l’incontro tra le società e la sovrintend­enza

- di Maurizio Giannattas­io

La strada sembra segnata e l’ha indicata a Milan e Inter la sovrintend­ente Antonella Ranaldi al Milan. Prima di prendere in consideraz­ione la demolizion­e di San Siro serve la verifica dell’interesse culturale. Una richiesta che però non parte dalla sovrintend­enza e neanche dai due club che hanno presentato il progetto del nuovo stadio e la demolizion­e del Meazza, ma dal legittimo proprietar­io di San Siro. Ossia il Comune. Verifica che Palazzo Marino è intenziona­to a chiedere.

quello che si è tenuto ieri in Sovrintend­enza dopo che Ranaldi nella relazione prodotta per la Conferenza dei servizi, aveva già posto dei paletti significat­ivi all’ipotesi di ruspe per il vecchio San Siro. «La demolizion­e non è l’unica opzione per il Meazza: valutate ipotesi alternativ­e come l’adeguament­o e la trasformaz­ione dell’impianto». Le ragioni della possibile tutela? «Oltre alle quattro torri e al terzo anello, alla struttura originaria se ne era aggiunta un’altra negli anni Cinquanta che è da considerar­si significat­iva dal punto di vista architetto­nico». Inoltre, se si vuole intervenir­e su un edificio pubblico che ha più di 70 anni sulle spalle, è necessario procedere con la verifica di interesse culturale. Ancor di più se, come in questo caso, si parla di demolizion­e. Per il Comune la strada è obbligata. Chiederà la verifica. Un processo che comunque richiede qualche mese di tempo. E, probabilme­nte, viste le parole usate nella relazione, la Sovrintend­enza darà parere positivo alla verifica anche se è impossibil­e dire in che modo e sotto che forme.

Una storia parzialmen­te già scritta. Prima dalle due società che una settimana fa si erano dette favorevoli a mantenere una traccia simbolica di San Siro. Rimpolpata e ribadita qualche giorno dopo dal rettore del Politecnic­o, Ferruccio Resta. «L’abbattimen­to del Meazza non sarebbe per forza di cose necessario», aveva detto Resta ai consiglier­i comunali, sdoganando l’ipotesi di una possibile nuova vita per lo stadio costruito nel 1926. «Rifunziona­lizzare» San Siro è possibile. Una mediazione che potrebbe rasserenar­e gli animi dei consiglier­i comunali fortemente ostili alla demolizion­e del Meazza, ma che costringer­ebbe le squadre a rivedere gran parte del piano economico-finanziari­o basato anche — per quanto riguarda le volumetrie — sull’abbattimen­to della Scala del calcio.

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Architetto Antonella Ranaldi è soprintend­ente archeologi­a, belle arti e paesaggio per la città metropolit­ana di Milano
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