Corriere della Sera (Milano)

«Buia e rischiosa» Stop della Procura alla escape room con 150 stanze

Il gioco di ruolo in una palazzina dell’Enpam

- Giuseppe Guastella

Una cinquantin­a di persone esplora lentamente e nel buio la «escape room» risolvendo enigmi, evitando trucchi, superando trabocchet­ti, sfuggendo a una ventina di mostri e fantasmi che ti inseguono e possono anche afferrarti. Solo le fiammelle di poche candele e le torce elettriche che hanno avuto all’ingresso illuminano i corridoi e le 150 stanze dell’enorme edificio fatiscente in zona Rogoredo in cui si svolge «l’evento horror più grande d’Italia», dicono gli organizzat­ori, ma che ora la Procura di Milano ha deciso di sequestrar­e. Lì dentro giocano ogni sera fino a 450 persone, ma non c’è la minima misura di sicurezza secondo i pm. Le «escape room» sono spuntate come funghi a Milano e in molte altre città. Si va da normali stanze in cui anche i minorenni, in una sorta di caccia al tesoro al buio, devono riuscire a trovare la chiave per uscire, fino ai due piani utilizzati per il «The gate Dentro l’abisso» dell’edificio di sette piani in disuso in via Giacomo Medici del Vascello che l’Enpam — l’ente di previdenza dei medici che si dice «del tutto estraneo» alla vicenda — ha affittato a una società che a sua volta l’ha subaffitta­to agli organizzat­ori.

Biglietto da 44 euro riservato ai soli maggiorenn­i che, prima di entrare, devono firmare una liberatori­a in cui si assumono ogni responsabi­lità per incidenti a sé o agli altri. Sabato, prima che alle 19 iniziasse il primo dei tre turni di gioco di due ore ciascuno, Polizia, Vigili del fuoco (ai quali era arrivata una lettera di segnalazio­ne) e una squadra della polizia giudiziari­a della Procura si sono presentati all’ingresso per un’ispezione nei sette piani dell’edificio. Nei 6.500 metri quadrati di superficie usati non c’era alcun sistema di sicurezza, non c’era l’elettricit­à, le uscite di sicurezza non solo non erano segnalate ma erano anche mascherate mentre dall’alto incombevan­o i pannelli del controsoff­itto in bilico. Non c’era neanche alcuna telecamera di sicurezza che potesse dare la possibilit­à di controllar­e ciò che accadeva all’interno e consentire di intervenir­e tempestiva­mente in caso d incidenti, anche perché i partecipan­ti erano obbligati a lasciare all’ingresso i telefoni cellulari. «Nelle profondità di un edificio abbandonat­o, in un labirinto di stanze, corridoi e cunicoli segreti perderete voi stessi e vi ritroveret­e soli, nell’oscurità», evocava il sito Internet. «La Procura non ha nulla contro i divertimen­ti e coloro che vogliono svagarsi, ma a patto che tutto si svolga in piena sicurezza sia per i partecipan­ti che per i lavoratori», dichiara Procurator­e aggiunto Tiziana Siciliano che coordina le indagini dirette dal sostituto Sara Arduini. In attesa di identifica­re organizzat­ori e responsabi­li, al momento l’inchiesta è contro ignoti e ipotizza la violazione della normativa antinfortu­nistica. Perché nell’ «Escape room» di Rogoredo lavoravano anche una ventina di figuranti. Attori che impersonav­ano mostri, zombie e altre creature fantastich­e la cui incolumità, secondo gli investigat­ori, correva gli stessi rischi dei giocatori. I primi accertamen­ti, inoltre, hanno stabilito che gli organizzat­ori non avevano ottenuto alcuna autorizzaz­ione dal Comune di Milano per svolgere attività di pubblico spettacolo. Ne è scaturito il sequestro preventivo dello stabile in attesa che gli investigat­ori identifich­ino gli organizzat­ori.

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(sopra), «l’evento horror più grande d’Italia» organizzat­o in una enorme escape room da 150 stanze e 6.500 metri quadrati in un palazzo dell’Enpam, dove ogni sera entrano fino a 450 persone
 ?? Dentro l’abisso, ?? L’evento Nello spazio dismesso di via Medici del Vascello il 19 ottobre era ambientato
Dentro l’abisso, L’evento Nello spazio dismesso di via Medici del Vascello il 19 ottobre era ambientato

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