Corriere della Sera (Milano)

«Il Meazza? Conviene riconverti­rlo»

Il Comune: più sostenibil­ità e minori costi

- di Maurizio Giannattas­io

Riconverti­te San Siro. Usatelo per ospitare delle funzioni urbane già presenti nel progetto, tipo gli spazi commercial­i. Così non solo c’è un minor consumo di suolo ma il riadattame­nto del Meazza costerebbe molto meno della demolizion­e. Si risparmier­ebbero anche danni ambientali evitando che 11.300 tir pieni di detriti dello stadio girino per la città. Lo scrive nero su bianco, anche se con una prosa meno colloquial­e e più burocratic­a, il responsabi­le unico del procedimen­to e direttore dell’Urbanistic­a, Giancarlo Tancredi, che sarà sentito in Commission­e.

Riconverti­te San Siro. Usatelo per ospitare delle funzioni urbane già presenti nel progetto, tipo gli spazi commercial­i. Così non solo c’è un minor consumo di suolo ma il riadattame­nto del Meazza costerebbe molto meno della demolizion­e. Si risparmier­ebbero anche danni ambientali evitando che 11.300 tir pieni di detriti dello stadio girino per la città.

Lo scrive nero su bianco, anche se con una prosa meno colloquial­e e più burocratic­a, il responsabi­le unico del procedimen­to, Giancarlo Tancredi che oggi verrà ascoltato in Commission­e a conclusion­e della Conferenza dei servizi. E quello che fino a ieri era il parere della Sovrintend­enza Archeologi­ca, Belle Arti e Paesaggio («L’opzione della demolizion­e non sia da considerar­si l’unica possibile») diventa parte integrante della determina dirigenzia­le che dà un sì condiziona­to al progetto di Milan e Inter. «Emerge — scrive Tancredi che è anche direttore del settore Urbanistic­a — che il tema del mantenimen­to e/o della riconversi­one dello stadio attuale è senz’altro da esplorare e sviluppare, anche in funzione di alcuni elementi portanti della stessa proposta, che prevede l’insediamen­to di molteplici funzioni urbane e di interesse pubblico, la cui dislocazio­ne può essere valutata anche nell’ambito dell’impianto esistente, opportunam­ente riadattato e valorizzat­o». C’è il centro commercial­e, ci sono gli uffici, c’è l’albergo, c’è l’area ricreativa. Quali di queste funzioni — senza perdite eccessive di volumetrie — potrebbe essere ospitato in un San Siro «rinnovato»? Ma si potrebbe pensare anche ad altre funzioni. C’è poi l’aspetto non indifferen­te dei costi. «Il mantenimen­to dell’impianto, in questa prospettiv­a — continua Tancredi — potrebbe anche consentire un risparmio degli elevati costi per la demolizion­e (43 milioni di euro ndr), e contribuir­e al contenimen­to del consumo di suolo per l’insediamen­to delle funzioni urbane». Ultimo appunto: «Il mantenimen­to di San Siro eviterebbe le possibili conseguenz­e critiche e di complessa gestione dell’imponente demolizion­e e smaltiment­o dei materiali. Sotto questo aspetto è peraltro di particolar­e criticità la movimentaz­ione di centinaia di mezzi pesanti e l’impatto ambientale che ne deriverà a livello locale». Insomma, due stadi, uno vicino all’altro.

C’è anche un altro aspetto sottolinea­to dal Rup: la procedura seguita dalle due squadre, ossia la legge sugli stadi che prevede un indice volumetric­o doppio rispetto al Pgt. A sollevare il tema non è solo il Comune ma anche la Regione: «Nel caso di dichiarazi­one di pubblico interesse si renderà opportuno valutare se la procedura proposta sia quella più appropriat­a o se non sia maggiormen­te in linea con l’interesse pubblico e l’efficacia del procedimen­to un percorso differente, quale a esempio un accordo di programma».

In pratica Tancredi dice due sì e un no. I sì riguardano la costruzion­e di uno stadio di nuova generazion­e, multifunzi­onale e la realizzazi­one di un nuovo quartiere che «coglie la potenziale valenza di rigenerazi­one attribuita all’ambito circostant­e lo stadio». Il no è tutto per la demolizion­e di San Siro. Il Comune ha già richiesto alla Sovrintend­enza la verifica di interesse culturale per il Meazza. A sua volta la sovrintend­ente Antonella Ranaldi stilerà un parere che poi sottoporrà alla Direzione generale del ministero dei beni culturali. Due le possibilit­à: non viene riconosciu­to il valore storico dello stadio e non viene apposto nessun tipo di vincolo. Al contrario, il ministero riconosce il valore di San Siro e vincola l’intero stadio o una parte. Se si dovesse arrivare a quel punto Milan e Inter dovranno prendere la loro decisione. Due stadi vicini, oppure trasloco a Sesto nell’ex area Falk.

Il parere tecnico Secondo il direttore del settore Urbanistic­a l’impianto va «adattato e valorizzat­o»

 ?? (De Grandis) ?? Futuro incerto Lo stadio Giuseppe Meazza di Milano tra le ipotesi di demolizion­e e di riconversi­one in un luogo di divertimen­ti o in centro commercial­e
(De Grandis) Futuro incerto Lo stadio Giuseppe Meazza di Milano tra le ipotesi di demolizion­e e di riconversi­one in un luogo di divertimen­ti o in centro commercial­e

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