Monopattini Ecco i cartelli anti-caos
In totale 120 cartelli, allo studio le vie off limits in centro
In questi giorni il Comune sta installando la segnaletica necessaria a permettere la circolazione ai mezzi tipo monopattini, apparsi e scomparsi in città, nella girandola di regole urbane e del codice stradale. Alla classica scritta «Milano» è stata aggiunta la dizione «micromobilità elettrica», corredata dalle aree in cui si possono usare i nuovi mezzi: zone 30 e percorsi ciclabili. Più sotto, i pittogrammi che rappresentano i nuovi mezzi. Infine, l’indicazione «segnaletica sperimentale». Tutti dettagli previsti dalle linee guida del Ministero dei Trasporti, rese note lo scorso 4 giugno e su cui è modellato il test avviato dal Comune.
Attenzione: monopattini elettrici (e non solo) in giro. È questo il significato dei nuovi cartelli che stanno comparendo nelle vie d’accesso alla città. Pannelli piuttosto ampi, difficili da non notare anche per i più distratti. Alla classica scritta «Milano» è stata aggiunta la dizione «micromobilità elettrica», corredata dalle aree in cui si possono usare i nuovi mezzi: zone 30 e percorsi ciclabili. Più sotto, i pittogrammi che rappresentano un monopattino e un segway. Ancora più in basso, l’indicazione «segnaletica sperimentale». Tutti dettagli previsti dalle linee guida del Ministero dei Trasporti, rese note lo scorso 4 giugno e su cui è modellato il test avviato dal Comune.
Già da luglio i privati possono circolare coi nuovi mezzi elettrici nelle aree pedonali, a patto di non superare i 6 chilometri orari. Tra gli altri requisiti, il «patentino» o la maggior età, le luci e i giubbini catarifrangenti da indossare di notte. Una volta posati tutti e 120 i cartelli lungo il perimetro della città, saranno accessibili anche i percorsi ciclo-pedonali e le zone 30, viaggiando però fino a 20 chilometri orari. Sono due le squadre di Palazzo Marino che stanno procedendo alla sostituzione della segnaletica: la prima lavora al confine settentrionale, partendo da via Corelli, via Cima, Rubattino. Oggi sarà il turno di via Padova e Palmanova. Il secondo gruppo si sta invece occupando degli accessi da Sud, a partire da Ovest. Per novembre la segnaletica dovrebbe essere completata.
Ma la «selva di cartelli» non si esaurirà ai bordi di Milano. Palazzo Marino ha stabilito che vanno escluse alcune ciclabili e zone 30 dall’elenco delle vie praticabili in monopattino o con altri mezzi simili, per questioni di sicurezza: saranno tutte indicate da specifici pannelli col pittogramma dei veicoli elettrici sbarrato. Si tratta di strade con binari o pavimentazione scivolosa, che potrebbero diventare terreno minato. Saranno off limits alcuni tratti di via Case Rotte, corso di Porta Vittoria, via Orefici, via Disciplini, Gattamelata, largo Raffaele Mattioli, viale Duilio, via Campo Lodigiano, via Cordusio, via Porlezza, largo Maria Callas, via Dante, via Larga, via Melone, via Del Carmine, via e vicolo Ciovassino, via Olmetto, via San Simpliciano, via e vicolo San Giovanni Sul Muro, via Carlo Ottavio Cornaggia, Ripa Di Porta Ticinese (area stradale), via Giuseppe Mazzini, via Gaetano Giardino, via Spadari, via Victor Hugo, via Cesare Cantù, via Armorari, via Broletto, via Tommaso Grossi, via Santa Margherita, piazza della Scala (di fronte al teatro), via dell’Orso, via Arco, via Santa Maria delle Grazie. Ma l’elenco potrebbe allungarsi: in questi giorni Amat sta passando al setaccio le vie interne della città per individuare quelle potenzialmente rischiose. Solo al termine di questo controllo verranno piazzati i segnali.
Come da linee guida ministeriali, rimane poi il divieto di circolazione nelle strade a scorrimento veloce e anche sui marciapiedi. I veicoli si potranno parcheggiare negli stalli delle bici o a lato strada, dove non vietato e non d’intralcio. A breve arriverà inoltre l’avviso pubblico per le società che intendono offrire monopattini elettrici, bici senza stalli fissi e scooter a noleggio. Per i primi, il totale delle flotte non dovrà superare i 2 mila mezzi.
Gli ostacoli
Installati i pannelli nelle periferie. Analisi Amat sui percorsi a rischio per binari Atm e pavé