Municipio 7: «Eliminare la dichiarazione di antifascismo»
Sale pubbliche
Potrebbe essere uno dei primi effetti indiretti dell’equiparazione storica, avallata dal Parlamento europeo, tra nazismo e comunismo. Il Municipio 7, per voce della presidente, Norma Iannacone (Fratelli d’Italia), chiederà formalmente al Comune di rivedere la norma sulla dichiarazione di antifascismo, necessaria oggi per l’utilizzo delle sale pubbliche della città. L’antifascismo sarebbe da sostituire con una più generica dichiarazione di «rifiuto di ogni ideologia liberticida e totalitaria». Nella mozione che sarà approvata nei prossimi giorni dal parlamentino 7 si fa esplicito riferimento al recente voto di Bruxelles e all’equiparazione storica tra i crimini nazisti e quelli dei regimi comunisti. Di più: nella mozione si dichiara che «la patente antifascista per ottenere le cose equivale alla patente fascista che serviva nel ventennio per ottenere le cose». «A distanza di 80 anni — conclude il documento — siamo al punto di partenza, a parti invertite: il che è tragico». Protesta Lorenzo Zacchetti, consigliere di zona del Pd: «È grave che non ci si riconosca nel valore dell’antifascismo e quindi che si vivano le regole del Comune come una ingiustizia. La destra non avrà però vita facile, pur essendo in Municipio 7 maggioranza e abbiamo la massima fiducia che il sindaco faccia muro di fronte a questa assurda richiesta da parte di chi dovrebbe pensare a ridare dignità alle periferie e a gestire verde e centri sportivi».