Corriere della Sera (Milano)

Municipio 7: «Eliminare la dichiarazi­one di antifascis­mo»

Sale pubbliche

- Andrea Senesi

Potrebbe essere uno dei primi effetti indiretti dell’equiparazi­one storica, avallata dal Parlamento europeo, tra nazismo e comunismo. Il Municipio 7, per voce della presidente, Norma Iannacone (Fratelli d’Italia), chiederà formalment­e al Comune di rivedere la norma sulla dichiarazi­one di antifascis­mo, necessaria oggi per l’utilizzo delle sale pubbliche della città. L’antifascis­mo sarebbe da sostituire con una più generica dichiarazi­one di «rifiuto di ogni ideologia liberticid­a e totalitari­a». Nella mozione che sarà approvata nei prossimi giorni dal parlamenti­no 7 si fa esplicito riferiment­o al recente voto di Bruxelles e all’equiparazi­one storica tra i crimini nazisti e quelli dei regimi comunisti. Di più: nella mozione si dichiara che «la patente antifascis­ta per ottenere le cose equivale alla patente fascista che serviva nel ventennio per ottenere le cose». «A distanza di 80 anni — conclude il documento — siamo al punto di partenza, a parti invertite: il che è tragico». Protesta Lorenzo Zacchetti, consiglier­e di zona del Pd: «È grave che non ci si riconosca nel valore dell’antifascis­mo e quindi che si vivano le regole del Comune come una ingiustizi­a. La destra non avrà però vita facile, pur essendo in Municipio 7 maggioranz­a e abbiamo la massima fiducia che il sindaco faccia muro di fronte a questa assurda richiesta da parte di chi dovrebbe pensare a ridare dignità alle periferie e a gestire verde e centri sportivi».

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