Corriere della Sera (Milano)

Salvato da un agente con massaggio cardiaco

San Donato Milanese

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i passanti, li minacciava di morte, e — gli agenti del commissari­ato Greco-Turro non hanno completato le indagini — probabilme­nte ha messo a segno ulteriori colpi. Per due volte, il 39enne aveva devastato l’«hub» di via Sammartini, fuori dal quale stazionava, a bordo del camper, perché in quel centro era stata accolta l’ex compagna, donna dall’esistenza difficile, vittima frequente dei maltrattam­enti del balordo. Dopo aver saputo dov’era finita, s’era stabilito in strada, e appena riusciva, entrava nell’«hub» a pretendere informazio­ni. Abbondanti gli interventi delle forze dell’ordine per placarlo, allontanar­lo e fargli capire che doveva smetterla. Azioni vane. In preda a un crescente istinto di distruzion­e di se stesso e del prossimo, Alessandro T. non voleva sentir ragione, e fra le altre cose esigeva che nel quartiere la gente non lo chiamasse né per nome per cognome, bensì così: «Ale camper». Quando entrava nei bar e consumava, non pagava e diceva di mettere tutto sul conto, per appunto, di «Ale camper».

Per continuare a comprare

Colpito da infarto, è stato salvato da un poliziotto laureato in Scienze infermieri­stiche che gli ha prestato il massaggio cardiaco. È accaduto ieri a San Donato. L’uomo, indiano, 62 anni, si trovava vicino al capolinea del metrò. dosi di droga, non avendo la minima intenzione di lavorare, il balordo era tornato a quanto imparato a Baggio. Rubare. Le telecamere delle farmacia avevano permesso agli agenti del commissari­ato, guidato da Angelo De Simone, di vedere un uomo alto sul metro e settanta, di corporatur­a normale, con cappuccio sul viso che non nascondeva il naso pronunciat­o, e con felpa, pantaloni della tuta e scarpe da tennis di colore rosso. La capacità dei poliziotti di stare sulla strada, di conoscere i suoi protagonis­ti specie nel male, ha permesso d’imboccare subito la pista giusta. Quando l’han catturato (il fermo è stato convalidat­o), Alessandro T. non era mica così contento delle manette e dell’imminente galera.

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