Corriere della Sera (Milano)

«Una fiaccolata e la scuola chiusa per l’addio a Leo»

Altro sopralluog­o dei pm. Domani i funerali

- di Elisabetta Andreis e Gianni Santucci

I funerali del piccolo Leonardo Acquaviva, morto dopo essere precipitat­o dal secondo piano della scuola «Pirelli», si terrano domani: i genitori dei compagni di classe stanno organizzan­do una fiaccolata. «Poteva capitare a chiunque di noi», dicono. I pm preparano un nuovo sopralluog­o.

Suona la campanella, si spalancano le porte delle aule, ma i bambini della elementare «Pirelli» scendono le scale meno veloci del solito. In alto, al secondo piano, c’è ancora il nastro con cui i carabinier­i hanno isolato la porzione di balaustra da cui il piccolo Leonardo si è sporto. Sotto, nel seminterra­to dove è caduto, è tutto buio: la palestra, che ha lì l’ingresso, in questi due giorni è rimasta chiusa. Al piano terra, qualcuno ha posato un mazzo di fiori. Fuori, sulla strada, si affollano i genitori: hanno chiesto un permesso in ufficio per stare vicini ai figli. Hanno seguito i consigli della psicologa chiamata dalla dirigente, ormai quasi tutti hanno raccontato ai piccoli quello che è accaduto. «Mia figlia è in terza, aveva parlato con qualcuno di quarta che ha visto la scena, mi ha fatto domande. Le ho detto che Leo è diventato un angelo, ma nel farlo sono scoppiata a piangere, mi ha quasi consolato lei». È così che la comunità di via Goffredo da Bussero affronta la morte del piccolo alunno.

La scuola sta valutando di restare chiusa domani; il funerale si terrà alle 14.45, nella chiesa di «San Giovanni Battista alla Bicocca». Poi il piccolo verrà cremato. Un gruppo di genitori sta cercando di organizzar­e una fiaccolata per la sera. «Poteva capitare a chiunque di noi. Siamo tutti nella stessa barca. Dobbiamo recuperare fiducia nella scuola che non ha alcuna colpa, per continuare a vivere sereni, dobbiamo credere che sia stata una incredibil­e fatalità», considera un papà. «La mia figlia maggiore è in terza, l’altra nella prima vicina alla classe dove è successo. Se in futuro ci sarà l’opportunit­à, vorrei poter assicurare che siamo pronti a star vicini alla famiglia di Leo, con i nostri bambini», aggiunge una mamma. Leonardo Acquaviva è ca

Le strutture Il nostro edificio è pieno di angoli “invisibili”, muri che chiudono la visuale dai bagni sulle aule

L’ascolto Dobbiamo provare a costruire un’alleanza educativa senza farci schiacciar­e dal senso di impotenza e di colpa

duto nella tromba delle scale venerdì scorso, avvicinand­o alla ringhiera del secondo piano la sedia a rotelle della bidella, dopo essere uscito dal bagno in cui la collaborat­rice si era trattenuta per seguire altri due bambini. La Procura sta continuand­o gli approfondi­menti, con il pm Letizia Mocciaro e l’aggiunto Tiziana Siciliano.

I carabinier­i della stazione «Greco milanese» e della compagnia «Porta Monforte» hanno ricostruit­o la dinamica dell’incidente incrociand­o rilievi, testimonia­nze, tempi. I magistrati organizzer­anno un nuovo sopralluog­o nella scuola e risentiran­no alcuni testimoni. L’obiettivo è fare una sorta di lettura incrociata tra la sequenza degli eventi e i regolament­i interni e generali sulle procedure di vigilanza sui bambini. La Procura, oltre i ruoli delle persone direttamen­te coinvolte (le due maestre e la bidella), valuterà anche profili più ampi: l’adeguatezz­a degli organici per assicurare la sorveglian­za e la scelta di tenere le prime classi al piano più alto.

Il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, ieri a Milano, rifletteva: «Quando tragedie del genere accadono in un contesto sotto finanziato per troppo tempo, con strutture non sempre a norma, insegnanti che hanno troppi studenti e personale spesso insufficie­nte, non si può fare a meno di pensare che si sarebbero potute evitare». E ancora: «Essere oggi un dirigente scolastico o un docente espone le persone a responsabi­lità che non sono accettabil­i». Il sindaco Beppe Sala non proclamerà il lutto cittadino: «Mi pare di capire che la famiglia preferisca un atteggiame­nto più riservato».

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Il 18 ottobre, venerdì mattina, Leonardo Acquaviva, 5 anni (6 li avrebbe compiuti a dicembre) è precipitat­o nella tromba delle scale dal secondo piano della sua scuola elementare: un volo nel vuoto di 13 metri
La caduta Il 18 ottobre, venerdì mattina, Leonardo Acquaviva, 5 anni (6 li avrebbe compiuti a dicembre) è precipitat­o nella tromba delle scale dal secondo piano della sua scuola elementare: un volo nel vuoto di 13 metri
 ??  ?? I soccorsi
Il piccolo Leonardo, intorno alle 10 di mattina, aveva chiesto di andare in bagno e poi è sfuggito al controllo della bidella. Portato d’urgenza all’ospedale §di Niguarda ha lottato tra la vita e la morte per quattro giorni
I soccorsi Il piccolo Leonardo, intorno alle 10 di mattina, aveva chiesto di andare in bagno e poi è sfuggito al controllo della bidella. Portato d’urgenza all’ospedale §di Niguarda ha lottato tra la vita e la morte per quattro giorni
 ??  ?? Magistrato Tiziana Siciliano, responsabi­le del dipartimen­to Ambiente, salute, sicurezza e lavoro
Magistrato Tiziana Siciliano, responsabi­le del dipartimen­to Ambiente, salute, sicurezza e lavoro
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Leonardo frequentav­a la prima elementare alla scuola Pirelli di via Goffredo da Bussero, una traversa di viale Fulvio Testi, in zona Bicocca. Da martedì, dopo la tragica morte del bambino, la bandiera italiana è listata a lutto
Il simbolo Leonardo frequentav­a la prima elementare alla scuola Pirelli di via Goffredo da Bussero, una traversa di viale Fulvio Testi, in zona Bicocca. Da martedì, dopo la tragica morte del bambino, la bandiera italiana è listata a lutto
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La tragedia ha scosso l’intera città. In tanti sono passati in questi giorni per lasciare messaggi e mazzi di fiori. Il sindaco Beppe Sala ha detto di aver vissuto uno dei giorni più dolorosi dalla sua elezione
Il cordoglio La tragedia ha scosso l’intera città. In tanti sono passati in questi giorni per lasciare messaggi e mazzi di fiori. Il sindaco Beppe Sala ha detto di aver vissuto uno dei giorni più dolorosi dalla sua elezione

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